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25 Luglio 2025
Redazione 105
La nuova e sorprendente scintilla che accende lo scontro generazionale tra Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) e Millennials (nati tra il 1981 e il 1996) non è un trend passeggero, ma qualcosa di ben più profondo: un presunto invecchiamento precoce. Sui social, in particolare, rimbalza con insistenza l'eco di uno "studio" che suggerirebbe proprio questo: i più giovani invecchiano prima dei loro "fratelli maggiori".
Ma quali sarebbero le cause dietro questo fenomeno, la cui validità è ancora fortemente dibattuta? Lo studio in questione punta il dito contro una serie di fattori. Si parla innanzitutto di un livello di stress significativamente più alto nella Gen Z. A ciò si aggiungerebbero abitudini alimentari sbagliate, uno stile di vita tendenzialmente sedentario e una percepita mancanza di obiettivi chiari nella vita.
I giovani della Gen Z vivono in un'epoca storica segnata da incertezze economiche crescenti e dalla minaccia costante di conflitti globali. Questa pressione grava pesantemente sulle loro spalle, rendendo difficile immaginare un futuro sereno.
È un dato di fatto scientifico: lo stress cronico è un noto acceleratore dell'invecchiamento. Può innescare infiammazioni diffuse, danneggiare il DNA cellulare e persino compromettere la produzione di collagene, la salute dei tessuti cerebrali e l'integrità della mucosa intestinale.
Infine, non possiamo ignorare il peso del mondo digitale e delle nuove abitudini. L'abuso di sigarette elettroniche e l'esposizione prolungata alla luce blu emessa dagli schermi di smartphone e computer per ore e ore al giorno, aggiungono ulteriori tasselli a questo complesso enigma generazionale, ponendo interrogativi seri sugli effetti a lungo termine sulla loro salute e sul loro aspetto.
Al di là delle teorie e degli studi, quel che è certo è che le nuove generazioni affrontano sfide uniche. La vera domanda non è chi invecchia prima, ma come possiamo tutti vivere meglio, a qualsiasi età.