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Credits: Getty Images
14 Agosto 2025
Redazione 105
Nel complesso universo degli orientamenti, la cupiosessualità rappresenta una sfumatura particolare. Derivato dal latino “cupio”, che significa “desidero”, questo termine descrive chi non prova attrazione sessuale, ma desidera comunque avere rapporti fisici. Rientra nello spettro dell’asessualità, ma se ne distingue per il fatto che il desiderio verso l’intimità esiste, anche in assenza di attrazione vera e propria.
Essere asessuali significa generalmente non provare attrazione sessuale verso nessuno. Tuttavia l’asessualità non è un blocco unico, ma uno spettro ampio con molte varianti. I cupiosessuali, ad esempio, si differenziano perché, pur non provando quella spinta istintiva verso gli altri, cercano comunque il contatto fisico o desiderano viverlo in una relazione. Accanto a loro, nello stesso spettro, troviamo anche i demisessuali, che provano attrazione solo dopo un forte legame emotivo, e i kalosessuali, un termine oggi meno usato, sostituito proprio da “cupiosessuale”.
Questa identità si basa su un delicato equilibrio tra ciò che si sente fisicamente e ciò che si desidera a livello relazionale. Un* cupiosessuale può non avere reazioni istintive di attrazione, ma desiderare ugualmente vivere la sessualità con una persona di cui si fida, o per motivi affettivi, di intimità o persino culturali. In pratica, l’esperienza del desiderio non si manifesta come impulso spontaneo, ma può nascere in un secondo momento, in situazioni emotivamente significative o per il bisogno di connessione.
Come molti orientamenti, anche la cupiosessualità ha simboli propri. Il principale è un cerchio attraversato da una barra, a indicare l’assenza di attrazione, ma con un cuore alla base che simboleggia il desiderio. Esistono inoltre due varianti della bandiera: una dai toni rosa e viola per rappresentare le sfumature di amore, relazioni e sessualità; l’altra, più recente, è stata proposta nel 2021 dall’utente Mothfree.