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credits: Getty Images
21 Agosto 2025
Redazione 105
Un segnale che non dovrebbe esistere, captato nel posto più remoto del pianeta: l’Antartide. Non è la trama di un film sci-fi, ma quello che ha rilevato la missione NASA ANITA, un’enorme antenna sospesa a un pallone che studia i neutrini.
Il punto è che invece di intercettare particelle che arrivano dall’alto, il sistema ha beccato onde radio che sembrano… risalire da sotto la Terra. Per la fisica che conosciamo, roba del genere è impossibile.
E mentre i più scettici parlano di errore di calcolo o di strumenti impazziti, c’è chi va oltre: Athos Salomé, il brasiliano ribattezzato “Nostradamus vivente”, sostiene che questo possa essere il primo indizio di universi paralleli.
Gli impulsi registrati da ANITA arrivavano ad angolazioni “da brivido”, come se avessero attraversato chilometri e chilometri di roccia e ghiaccio.
A dicembre 2025 entrerà in gioco PUEO, un nuovo pallone cinque volte più sensibile. Se registrerà lo stesso fenomeno, non si potrà più archiviare tutto come un banale guasto.
Come riportato dal Daily Mail, Salomé ha detto senza giri di parole: “In parole semplici, questo aprirebbe alla possibilità di un universo specchio, dove il tempo scorre al contrario. Se PUEO conferma, non saremo davanti a fantascienza ma alle prime prove concrete che la realtà non è unica”.
Gli scienziati stanno provando a darsi spiegazioni: forse nuove particelle sconosciute, forse la materia oscura. Salomé, però, spinge il pensiero ancora più in là: “Se i segnali non sono naturali, potrebbero essere effetti di tecnologia non umana. Se fosse così, sarebbe la rivelazione più grande della storia: non sul cosmo, ma su chi altro potrebbe abitarlo”.
Il “Nostradamus vivente” aveva già previsto che il 2025 sarebbe stato un anno di svolta per possibili contatti extraterrestri, con il telescopio James Webb da un lato e i file UFO pronti a essere declassificati dall’altro.