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“Ero intrappolata”: i racconti di chi si è risvegliato dal coma
Dai sogni con il Dalai Lama alle voci dei propri cari: le testimonianze rivelano esperienze al limite tra realtà e incubo
Cosa significa davvero trovarsi in coma? Non è sonno profondo, non è riposo. Al contrario, chi ha avuto la fortuna di risvegliarsi racconta esperienze intense e spesso traumatiche, condivise in queste ore su Threads.
Una donna, rimasta in coma farmacologico per quattro settimane, ha rivelato: “Ero in tantissimi posti diversi, in diverse linee temporali. Ho incontrato il Dalai Lama e Madre Teresa”. Un’altra ha vissuto sogni così realistici da confonderli con la realtà: “Ho sognato che mio marito veniva assassinato. Quando mi sono svegliata, ero intubata e non potevo parlare, quindi ci ho creduto davvero”, ha raccontato al Daily Mail.
La sensazione di essere intrappolati nel corpo
Molti descrivono un limbo tra coscienza e immobilità. Una donna ricorda: “Sentivo le infermiere dire a mia madre che non potevo sentirla. Cercavo di urlare di sì, ma non ci riuscivo. Era come essere mentalmente cosciente ma in un corpo morto”. Al risveglio, ha potuto finalmente rassicurare la madre: “Le ho detto che potevo sentirla ogni giorno”.
Quando il coma sembra vita normale
Non tutti, però, hanno percepito la gravità della condizione. C’è chi ha raccontato di aver continuato a vivere la propria quotidianità nella mente, senza rendersi conto di essere in coma. “Sai qual è la parte assurda? Potresti essere in coma in questo momento e non saperlo”, ha scritto un utente, riportando il racconto di una donna rimasta incosciente per quattro mesi.
Storie che mostrano quanto fragile e misterioso sia il confine tra la vita cosciente e quel mondo sospeso che molti descrivono come il più inquietante dei viaggi interiori.