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09 Settembre 2025
Redazione 105
C’è chi resta fermo mezz’ora davanti agli scaffali del supermercato per scegliere una pasta e chi rimanda per giorni una mail importante. Succede più spesso di quanto pensiamo, e ha un nome preciso: paralisi decisionale. È quel momento in cui la testa si riempie di possibilità e, invece di facilitare la scelta, ci blocca del tutto.
Viviamo in un mondo che ci offre tutto e subito: decine di serie tv da iniziare, centinaia di prodotti online, infinite strade da prendere al lavoro e nella vita privata. Questo eccesso di possibilità può trasformarsi in un vero cortocircuito. A complicare le cose ci si mette la paura di sbagliare, il timore di rimpiangere la scelta fatta o di non aver trovato quella “perfetta”. Così, invece di decidere, restiamo fermi in una bolla di incertezza.
La paralisi decisionale non è solo fastidiosa: può aumentare ansia e frustrazione nella vita di tutti i giorni e rallentare progetti importanti sul lavoro. Per fortuna, qualche trucco per uscirne c’è. Uno è ridurre le alternative: meglio due o tre opzioni concrete che dieci scenari infiniti. Utile anche imporsi una scadenza, così da spingersi a scegliere. E soprattutto, imparare che una decisione “abbastanza buona” è spesso più utile di quella teoricamente perfetta ma impossibile da trovare.
Suddividere i problemi complessi in piccoli step aiuta a ridurre la pressione e a ripartire. Perché scegliere, alla fine, significa muoversi: e restare fermi non è mai la soluzione.