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Tom Holland si racconta senza filtri: “Ho l’ADHD e sono dislessico”

Redazione 105

L’attore si è aperto sulle sue difficoltà in occasione del nuovo corto di Lego

Durante la presentazione di un nuovo cortometraggio firmato Lego, Tom Holland, noto per il ruolo di Peter Parker nei film di Spiderman, ha parlato apertamente non solo della sua carriera ma anche delle sue fragilità personali. L’attore ha spiegato come il gioco abbia un ruolo centrale nella sua vita quotidiana e nel suo percorso artistico. “Io penso che mi aiuti tanto giocare, è davvero importante per me”.

 

Quattro personaggi per una stessa domanda

Nel corto animato, Holland presta la voce a quattro diversi personaggi, ognuno chiamato a rispondere alla domanda: “Smetterai mai di giocare?”. Attraverso queste interpretazioni, l’attore mostra il suo legame con la creatività e con quella dimensione ludica che considera essenziale, sia per i bambini che per gli adulti.

 

Dislessia, ADHD e creatività

L’attore non ha nascosto le proprie difficoltà, raccontando apertamente di convivere con ADHD e dislessia. “Soffro di ADHD e sono dislessico, e quando qualcuno mi dà carta bianca per un’idea sono intimorito. A volte però hai l’occasione di interpretare dei personaggi che ti aiutano ad affrontare alcune difficoltà. Holland ha sottolineato come, nel corso della sua carriera, abbia trovato ruoli capaci di riflettere queste sfide interiori, rendendole parte integrante della narrazione.

 

Uno Spiderman più umano

Il suo Spiderman non è il classico eroe invincibile: al contrario, porta sullo schermo un personaggio che conosce la fragilità e non ha paura di mostrarla. In questo modo, Holland contribuisce a trasmettere un messaggio di inclusione e accettazione, dimostrando che i limiti personali possono diventare strumenti di forza e autenticità.

 

Stimoli esterni e pensiero creativo

L’attore ha spiegato che alcune delle sue difficoltà si trasformano in opportunità quando incontra stimoli che lo costringono a pensare in modo diverso. “In qualsiasi modo tu possa interagire, da giovane o da adulto, con qualcosa che ti costringa ad essere creativo e ti forzi a pensare fuori dagli schemi, agendo senza alcun manuale delle istruzioni, penso che ciò possa alimentare una creatività sana. Penso che più facciamo questo tipo di cose, meglio è. Un approccio che, secondo Holland, può aiutare chiunque a sviluppare una creatività autentica, senza schemi rigidi.

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