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Credits: Getty Images
12 Settembre 2025
Redazione 105
La tazza di caffè che dà inizio alla giornata potrebbe essere a rischio. Quello che per milioni di persone è un semplice rito quotidiano, nasconde una triste realtà: le varietà di caffè che amiamo stanno lentamente scomparendo.
Secondo diversi studi, entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe ridurre drasticamente le aree adatte alla coltivazione del caffè. In particolare, la ricerca dell’Università della Florida stima che la produzione di caffè Arabica, la varietà più diffusa, potrebbe subire un calo drastico, fino all'80% entro il 2050. Le cause sono le temperature in aumento e i cambiamenti nelle condizioni climatiche, che rendono le aree di coltivazione sempre più ostili.
Per affrontare questa sfida, i coltivatori potrebbero puntare su alternative più resilienti. La Robusta è una di queste, nota per la sua capacità di resistere a malattie e a stress ambientali. Un’altra candidata è la Liberica, oggi quasi sconosciuta, ma con un potenziale ancora da esplorare.
Mentre il futuro del caffè è a rischio, la scienza si sta mobilitando. All'Università del Queensland, i ricercatori stanno lavorando per trovare nuove tecniche e varietà di caffè che possano resistere ai cambiamenti climatici.
Tuttavia, la situazione resta ancora complessa: uno studio del Royal Botanic Gardens di Kew segnala che oltre il 60% delle 124 specie di caffè selvatico è a rischio. La perdita di questa biodiversità genetica limita la possibilità di creare nuovi ibridi resistenti a parassiti e condizioni estreme, aumentando l’incertezza sul futuro del caffè.
Il caffè che conosciamo rischia di cambiare. Proteggere le varietà a rischio è fondamentale per mantenere viva la tradizione di questa bevanda globale.
Quali varietà rischiano di sparire? L’Arabica è la più minacciata, con un calo stimato fino all’80% entro il 2050.
Quali alternative esistono? La Robusta e la Liberica, più resistenti alle malattie e al clima.
Perché è importante la biodiversità del caffè? Senza le specie selvatiche sarà più difficile creare ibridi capaci di sopravvivere ai cambiamenti climatici.