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Il modo in cui abbracci parla di te e della tua relazione

Un nuovo studio dimostra che non è la stretta a parlare, ma il tempo. La scienza svela cosa dice davvero la durata di ogni gesto

Il modo in cui abbracci parla di te e della tua relazione

Credits: Getty Images

15 Settembre 2025

Redazione 105

Quando si tratta di un abbraccio, non conta dove metti le mani o come ti posizioni: secondo un nuovo studio, la cosa più importante è la durata del gesto.

 

Cosa dice la scienza: il linguaggio segreto degli abbracci

La ricerca condotta dalla MSH Medical School di Amburgo, in Germania, è giunta ad una conclusione sorprendente: “I risultati hanno dimostrato che i partner romantici si abbracciavano più a lungo degli amici platonici”.

Per realizzare il loro studio, il team guidato da Sebastian Ocklenburg ha analizzato gli abbracci di 60 persone, sia amici che coppie, registrandoli mentre camminavano l'uno verso l'altro. Un software di intelligenza artificiale avanzato ha misurato la durata di ogni stretta e il posizionamento di ginocchia e piedi.

 

Durata dell’abbraccio: ecco cosa rivela davvero

I risultati hanno subito messo in luce una differenza notevole. "Per quanto riguarda la durata dell'abbraccio, è emerso un effetto principale significativo dello stato della relazione, indicando che gli amici platonici si abbracciavano per una durata media più breve (2,88 secondi) rispetto alle coppie romantiche (7,02 secondi)", hanno spiegato i ricercatori.

Sorprendentemente, la posizione del corpo ha avuto un ruolo marginale. Gli esperti hanno affermato che "per quanto riguarda la distanza tra i piedi, le ginocchia e il bacino, l'intelligenza artificiale non ha rivelato alcun effetto principale significativo sullo stato della relazione".

 

Il ruolo della personalità: la verità che non ti aspetti

Lo studio ha anche messo in luce come la nostra personalità si rifletta nel modo in cui abbracciamo. È emerso che le persone con una spiccata tendenza a provare emozioni negative tendevano ad abbracciare con meno intensità. "Alcune persone nevrotiche creavano distanze maggiori tra loro e gli altri durante gli abbracci, offrendo strette meno forti". D'altra parte, chi si mostra più attento e premuroso offriva un contatto più intimo e fisico.
La morale della storia è chiara: non fidarti solo delle parole. "La prossima volta che vuoi sapere se piaci a qualcuno come amico o forse un po' di più, fai attenzione a quanto a lungo ti abbraccia quando ti saluta", ha detto Ocklenburg a Psychology Today. "Meno di tre secondi? Sei chiaramente nella friendzone".

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