Tutto News
Francesco Acerbi: “Bevevo troppo e volevo smettere di giocare”
Il calciatore racconta la sua rinascita tra alcol, malattia e calcio
Francesco Acerbi ha ripercorso a Verissimo i momenti più intensi della sua vita e della sua carriera, presentando la sua biografia Io, guerriero. L’ex difensore della Nazionale e oggi colonna dell’Inter ha raccontato come suo padre sia stato il primo a credere in lui, pur non avendo competenze calcistiche. “Papà voleva che facessi il calciatore, dopo che ha visto la mia passione e la mia bravura. Era molto severo, pretendeva molto da me. Non mi ha mai fatto arrendere e mi ha portato fino a dove sono oggi. Non gli ho mai detto ‘Ti voglio bene’. È un rimpianto che mi porto dietro, è un peccato. Se ne è andato quando io avevo solo 24 anni”.
La morte del padre per una malattia al cuore fu un colpo durissimo. Acerbi ha ricordato un sogno struggente: “L’ho visto in sogno e ci abbracciavamo. Mi sono svegliato, ho pianto due ore in bagno e poi sono sceso in campo a giocare”.
La fase buia dell’alcol
Il calciatore non ha nascosto un periodo segnato da abuso di alcol. Quella fase di crisi lo spinse a mettere tutto in discussione, al punto da pensare di abbandonare il calcio professionistico. Dopo un incidente stradale a Brescia, arrivò la presa di coscienza: “Da quel momento ho detto basta. Non ero un alcolizzato, avevo però deciso di smettere di giocare e bevevo troppo. Non volevo pensare, non riuscivo a dare quello che dovevo dare in campo. Il calcio passava in secondo, terzo piano”.
La scoperta della malattia e la recidiva
Poco dopo arrivò un’altra prova: la diagnosi di tumore al testicolo. “Non avevo sintomi, ho fatto gli esami del sangue un po’ sballati, mi hanno operato e poi sono tornato in campo qualche settimana dopo. Qualche mese dopo però è tornato”. Una recidiva che non si aspettava: “Ho iniziato le chemio il 7 gennaio, ho finito il 14 marzo. Finito il campionato, mi sono svegliato e ho deciso di non bere più, volevo allenarmi, ho ritrovato la voglia e la spiritualità. È venuto tutto da sé”.
La rinascita sportiva e personale
L’esperienza della malattia non solo gli ha salvato la vita, ma gli ha restituito la voglia di allenarsi, la determinazione e una nuova consapevolezza spirituale. Da quel momento Acerbi è tornato protagonista sui campi, indossando la maglia dell’Inter e quella della Nazionale, dimostrando come dalle cadute più dure possa nascere la forza per rialzarsi.