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Credits: Getty Images
24 Settembre 2025
Redazione 105
Ormai l'uso di ChatGPT è un gesto automatico e quotidiano. Che sia per correggere un documento, cercare un'informazione o per esigenze pratiche, l'intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite. Ma quali sono le abitudini reali degli utenti? E quali domande le vengono rivolte più spesso? Lo rivela una ricerca.
I dati analizzati provengono da un'indagine condotta in collaborazione tra il National Bureau of Economic Research, OpenAI, Duke e Harvard. Gli esperti hanno monitorato un campione di 1,5 milioni di conversazioni, registrando un volume impressionante di oltre 2,6 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno.
Il profilo dell'utente di ChatGPT sta cambiando. All'inizio le donne erano solo il 37%, ma oggi hanno superato gli uomini, arrivando al 52% del totale.
Il pubblico più attivo è quello giovane, con gli under 26 in testa. Tuttavia, l'IA è sempre più usata anche da professionisti con alta formazione e redditi elevati per il proprio lavoro.
L'uso per scopi personali ha superato di molto quello lavorativo: in un anno è passato dal 53% al 73% del totale.
A dimostrarlo sono i dati: tre conversazioni su quattro si concentrano su indicazioni pratiche (come ricette o fitness), ricerca di informazioni o scrittura e correzione di testi.
Nonostante tutto, la scrittura mantiene la sua importanza nel contesto lavorativo, costituendo ancora oltre il 40% dei messaggi professionali.
Le interazioni analizzate si dividono in sette categorie totali, ma solo tre argomenti assorbono la gran parte delle domande:
Il dato più significativo è che la ricerca di informazioni è quasi raddoppiata (dal 14% al 24%), segnalando che molti usano ChatGPT al posto di Google.
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