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Credits: Getty Images
06 Novembre 2025
Redazione 105
La forte abitudine a “scrollare” continuamente i contenuti sui social, come i reels di Instagram o i video di TikTok, potrebbe non essere solo una questione di noia, ma avere cause molto più profonde di quanto pensiamo.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Behavioral Genetics, suggerisce che il tempo che trascorriamo sulle piattaforme digitali potrebbe dipendere in parte dalla nostra genetica.
Per approfondire questa ipotesi, gli scienziati hanno analizzato i dati di oltre 6.000 coppie di gemelli.
I gemelli rappresentano un modello ideale per questo tipo di ricerca, perché permettono di distinguere l’influenza della natura (ciò che ereditiamo attraverso i geni) da quella dell’ambiente (ciò che apprendiamo dall’educazione e dal contesto). In questo modo, è possibile comprendere con maggiore precisione l’origine dei nostri comportamenti.
In un primo momento, lo studio ha confermato che chi usa molto i social ha spesso una salute mentale più fragile, includendo sintomi come ansia e stati depressivi.
Però, introducendo la genetica, questo legame diretto è quasi scomparso. La scoperta vera e propria è che le persone geneticamente predisposte a scrollare molto sui social sono le stesse che presentano una vulnerabilità psicologica ereditata.
Quindi, non sono i social a causare i problemi, ma è una sensibilità biologica preesistente a rendere difficile gestire lo stress delle piattaforme.
L’indagine ha individuato due modalità differenti di utilizzo dei social. Le persone con un livello di benessere più elevato tendono a usare varie piattaforme in modo leggero e occasionale.
Al contrario, chi presenta un benessere psicologico inferiore tende a concentrarsi su poche app, ma a pubblicare contenuti con maggiore frequenza.