Tutto News
Orietta Berti rivela: “Ho litigato con Fabio Rovazzi questa estate”
La cantante si racconta tra confessioni inaspettate e ricordi che pesano
Tra le protagoniste più attese della nuova puntata di Belve c’è senza dubbio Orietta Berti, che ancora una volta si mostra senza filtri. La cantante, amatissima dal pubblico italiano, ha raccontato episodi recenti e lontani con una sincerità che raramente si vede in tv. L’anticipazione più chiacchierata riguarda la sua collaborazione con Fabio Rovazzi nel brano Cabaret durante la scorsa estate. Non tutto però sarebbe filato liscio anche se non ha voluto rivelare il motivo della disputa.
Senza mai scadere nel gossip facile, la Berti ha spiegato che il contrasto c’è stato, ma è stato archiviato rapidamente grazie alla volontà di chiarirsi. A tal proposito la cantante ha riportato un momento curioso, quasi tenero, legato proprio al riavvicinamento con l’artista: “Abbiamo fatto pace e con lui ho bevuto il mio primo gin tonic nella vita. È diventata la mia bevanda preferita”.
Il matrimonio sui generis con Osvaldo
Nel corso dell’intervista a Francesca Fagnani, la Berti ha colto l’occasione per parlare anche del suo lungo matrimonio con Osvaldo Paterlini, compagno di una vita. E lo ha fatto con un aneddoto che ha subito fatto sorridere la conduttrice. Un episodio che sembra uscito da una scena surreale, ma che appartiene perfettamente allo stile spontaneo dell’artista.
La cantante ha infatti ricordato che, al momento del fatidico “sì”, il marito non ha risposto come ci si aspetterebbe: “Non ha detto sì, ha annuito con la testa e allora l’hanno fatto dire ad Al Bano che era lì e lui ha detto sì…”. La Fagnani, pungente come sempre, non ha potuto evitare una battuta tagliente: “È sicura che sia valido il matrimonio?”. La replica della Berti, garbata e fulminea, ha spiazzato: “Vocalmente sono sposata con Al Bano”.
Una ferita mai del tutto chiusa
Tra i momenti più intensi c’è il racconto di uno degli episodi più dolorosi della carriera della cantante: la vicenda legata al biglietto attribuito a Luigi Tenco dopo la tragedia del 1967 in cui si indignava perché a passare il turno non era stato lui, ma la Berti. L’artista ha ribadito di non aver mai creduto all’autenticità di quel messaggio, ma ha ricordato quanto quel sospetto abbia segnato i suoi anni successivi, trasformandosi in un’ombra ingombrante sulla sua vita pubblica.
Ha affermato: “Non ho mai creduto a quel biglietto. L’ho vissuta molto male, la gente mi escludeva: non potevo più andare in tv, non mi facevamo più interviste. Soltanto la forza del mio pubblico mi ha tenuto in vita. Mi sentivo in colpa, ma non ne avevo…”.