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Colombari: “Achille Costacurta? L’ho dovuto mettere in sicurezza”

Redazione 105

Un racconto di forza, fragilità e scelte difficili come mamma e come moglie

Ospite di Francesca Fagnani a Belve, Martina Colombari sceglie di mostrarsi senza filtri. Elegante e determinata, la Colombari ripercorre il proprio percorso iniziato con la vittoria a Miss Italia, rivelando quanto quel titolo abbia segnato l’immaginario pubblico: un’etichetta che ancora oggi la accompagna, anche se lei rivendica la libertà con cui ha scelto ogni passo.

Racconta dei giudizi sulla sua bellezza: “Un mio agente fotografico me la fece odiare. Ci credevo, ero giovane e credevo a ciò che dicevano. Ascoltavo e assecondavo. Quando sono diventata furba e ho costruito sulla mia bellezza, ho smesso. Ho saputo sfruttarla”.

 

L’amore con Billy Costacurta e le crisi superate

Il capitolo sentimentale è altrettanto sincero. L’amore con Billy Costacurta non è una favola priva di scosse: “Ho sofferto perché nella relazione con mio marito, prima che ci sposassimo, ci separammo. In quell’annetto abbiamo vissuto due storie diverse, ero con un imprenditore romano, e quando ho avuto un grosso problema mi ha aiutato Alessandro a risolverlo. E lì ci rimettemmo insieme. Ho sofferto perché mi sentivo in colpa”.

Poi, aggiunge: “Il bello del nostro rapporto è che adesso non ci dobbiamo spiegare niente”. A lui deve tanto: “Un anno fa è stato lui a costringermi a farmi curare, ero arrivata a un livello in cui non stavo bene. Lui mi ha salvata. Ero piena, non ce la facevo più”.

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Il figlio Achille e la diagnosi di ADHD 

La parte più intensa dell’intervista riguarda il figlio Achille e la diagnosi di ADHD, affrontata con lucidità e amore. “Dai primi anni di Achille capii che qualcosa non andava, non stava alle regole. Il suo essere ‘diverso’ l’ho capito. Non poteva solo essere il ragazzino birichino. Sono successi eventi prima che non si desse un nome a quella cosa, la ADHD. Due anni fa gli è stata diagnosticata, ma non produce abbastanza dopamina, rimane un argomento tabù. Non è un disturbo che guarisci con una medicina”. 

Martina non accetta giudizi affrettati e rivendica la responsabilità delle decisioni prese: “Non sono una super mamma. Sono una mamma che ha agito con il cuore, che ha chiesto aiuto. Si trattava di mettere in sicurezza nostro figlio, da se stesso e dagli altri, anche con scelte dolorose. Ma se tu hai un figlio con un tumore, gli fai fare la chemioterapia e se hai un figlio che ha degli episodi psicotici o un malessere e non sai come poterlo aiutare, devi farlo fare a chi ne è competente. Lo abbiamo tutelato. La spettacolarizzazione del dolore non ci appartiene, abbiamo continuato ad avere la nostra vita. Sono percorsi lunghi”.

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L’amore con Alberto Tomba 

C’è spazio anche per l’amore di gioventù con Alberto Tomba, ricordato senza rimpianti: “È stato un amore. Si vide rubare la scena, gli toglievo luce. Se non fosse stato per il suo entourage sarebbe andata avanti anche di più. Ci amavamo tanto, ma nessun rimpianto”. Dopo di lui: “Sono volata di fiore in fiore. Avevo vent’anni. Erano storielline, tentativi, lusinghe

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