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Presepe: perché si chiama così e il significato della tradizione

Curiosità sul racconto visivo del Natale

Presepe: perché si chiama così e il significato della tradizione

22 Dicembre 2025

Redazione 105

Con l’arrivo delle festività natalizie, il presepe torna a occupare uno spazio centrale nelle case e nelle piazze, soprattutto in Italia, dove questa tradizione è parte dell’identità culturale. Più che una semplice decorazione, il presepe è una narrazione visiva della Natività: un modo concreto per raccontare la nascita di Gesù attraverso immagini, personaggi e ambienti che uniscono fede, storia e quotidianità.

 

Le origini medievali e il ruolo di San Francesco

La diffusione del presepe, così come lo conosciamo oggi, è legata a San Francesco d’Assisi, che nel 1223, a Greccio, diede vita alla prima rappresentazione della Natività con persone e animali reali. L’intento non era spettacolare, ma profondamente didattico e spirituale: mostrare la semplicità delle origini di Cristo e renderle comprensibili a tutti, anche a chi non sapeva leggere. Da quel momento, l’idea di raccontare il Natale attraverso una scena concreta iniziò a diffondersi rapidamente.

 

Perché si chiama presepe

Il termine presepe deriva dal latino praesaepe, che indicava la mangiatoia o il ricovero degli animali. Questa parola racchiude già il significato simbolico della tradizione: un Dio che nasce in un luogo umile, lontano dal potere e dalla ricchezza. Il nome stesso sottolinea il contrasto tra la divinità del Bambino e la povertà dell’ambiente che lo accoglie.

 

Dalla chiesa alle case: la diffusione della tradizione

Dopo Greccio, il presepe si affermò inizialmente negli spazi religiosi, con statue in legno, terracotta o pietra. Col tempo, soprattutto tra il Seicento e il Settecento, divenne anche un elemento domestico. Nelle corti europee assunse forme elaborate e scenografiche, mentre nelle famiglie mantenne una dimensione più semplice e popolare, diventando un rito annuale condiviso.

 

Il presepe napoletano e l’incontro tra sacro e profano

Una delle evoluzioni più celebri è il presepe napoletano, sviluppatosi tra XVII e XVIII secolo. Qui la Natività si inserisce in un mondo vivo e affollato: artigiani, mercanti, contadini e nobili convivono accanto alla Sacra Famiglia. È una visione che mescola sacro e quotidiano, trasformando il presepe in uno specchio della società del tempo.

 

I personaggi e il loro significato

Ogni figura del presepe ha un valore simbolico preciso. Gesù rappresenta la luce che entra nel mondo, Maria l’accoglienza e l’amore, Giuseppe la protezione silenziosa. Angeli, pastori, bue e asinello incarnano la semplicità, mentre i Re Magi simboleggiano l’apertura universale del messaggio cristiano. Insieme, costruiscono un racconto che attraversa i secoli senza perdere forza.

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