Tutta la verità sul lasciarsi

Lasciarsi, senza troppi giri di parole, è orribile. Ci sente orribili. I capelli sono orribili e il nostro aspetto è orribile. Mangiamo cibo orribile e trattiamo tutti in modo orribile. In sintesi: è tutto orribile. Davanti a una separazione siamo tutti uguali, e non è assolutamente vero che uomini e donne la vivono diversamente.

Smantelliamo una volta per tutti i luoghi comuni e piantiamola lì con la finta indifferenza: quando ci si lascia si soffre, e questi comportamenti lo dimostrano. Perché sono quelle che facciamo tutti, che vi chiamiate Giambattista o Mariuccia.

1. In realtà la vita dopo la rottura non è proprio così….

2. Ma così: “Come mi sento? Cosa faccio? Come passo il tempo? Chi sono io? La colpa è stata mia? Ci sono avanzi in frigo?”

3. Ogni volta che usciamo ci mettiamo in tiro o meno a seconda delle possibilità di incontrare l’ex.

4. Puntualmente lo incontriamo quando facciamo schifo e siamo imbarazzati perché lei/lui invece è uno schianto. Depressione.

5. All’improvviso la nostra playlist si riempie di canzoni d’amore, va bene anche Justin Bieber purché il brano sia malinconico e ci inviti a espatriare e andare in esilio.

6. Siamo convinti che più ne parliamo più stiamo bene e non prendiamo neppure lontanamente in considerazione l’idea che all’interlocutore non freghi un bel niente.

7. Facebook non è più un social network, ma un potente strumento per spiare il nemico. Tipiche le espressioni di disappunto di fronte a ciò che l'altro posta.

8. Quando gli amici in comune raccontano qualcosa di divertente che l’ex ha fatto proviamo il forte impulso di urlare “hey, possiamo non parlarne con me presente?”, ma facciamo finta di essere superiori alla cosa.

9. Iniziamo a vivere con il mantra “l’amicizia è tutto e mi basta solo quella. Che me ne faccio di una ragazza?”

10. Ci immaginiamo in situazioni assurde, su un palco in versione rockstar mentre ci lanciamo in un assolo sfidando il nostro ex con lo sguardo per fargli capire cosa si è perso/a.

11. Un giorno ci svegliamo e capiamo che in fin dei conti siamo sopravvissuti.