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12 Aprile 2016
Il singhiozzo è un’azione normale che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella nostra vita. Tecnicamente è una contrazione involontaria e ripetuta del diaframma, accompagnata dalla chiusura della glottide a ciascuno spasmo.
L'origine e il motivo del singhiozzo sono però poco chiari. Per Daniel Howes, medico della Queen's University del Canada, il singhiozzo sarebbe un'azione che servirebbe ad eliminare l'aria dallo stomaco. Quando si singhiozza infatti il torace si contrae e l'aria viene così aspirata dall'addome.
In passato si pensava che facilitasse il passaggio di cibo nell’esofago perché il singhiozzo si verifica più spesso quando non digeriamo bene i bocconi. Questo però porta ad un'altra osservazione: nei neonati, che mangiano solo alimenti liquidi, il singhiozzo è frequente e quindi la prima ipotesi non può essere confermata. Che sia un fenomeno utile durante l'infanzia che poi si ripresenta, talvolta, nell'età adulta?
Secondo Daniel Howes, il singhiozzo potrebbe essere paragonato a un piccolo rutto: si tratterebbe di un riflesso fondamentale per la sopravvivenza dei piccoli mammiferi che si nutrono principalmente di latte e con la suzione possono ingerire anche un po’ d’aria. Con il singhiozzo l'aria esce e lo stomaco può ospitare più latte, aumentando così lo spazio per i nutrienti.
I rimedi “della nonna” funzionano? Ebbene, sì! Quindi, provate a trattenere il fiato per 15-20 secondi, bere, starnutire, e succhiare un cucchiaino di zucchero se volete levarvi di torno una volta per tutte il fastidioso singhiozzo. Anche uno spavento fa effetto sul diaframma facilitandone la scomparsa. Questi metodi sono efficaci perché agiscono sul ritmo della respirazione, visto che il singhiozzo è una contrazione involontaria del diaframma.
Pensate alla tortura che ha dovuto subire Charles Osborne, un signore americano entrato nel Guinness dei Primati: egli ha singhiozzato per 68 anni continuativi, dal 1922 al 1990. Incredibile vero?
Cosa ne pensate? Voi soffrite di singhiozzo?