Perché si "tocca il ferro" per scaramanzia?

Vi siete mai chiesti perché si "tocca ferro" quando desideriamo che qualcosa non vada storta? Ecco la risposta che cercavate.

Perché si "tocca il ferro" per scaramanzia?

19 Maggio 2016

L’Italia è forse uno dei Paesi al mondo in cui le credenze popolari hanno sviluppato le maggiori “leggende” riguardanti la sfortuna e i metodi per allontanarla.

Passare sotto le scale porterebbe sfortuna, così come il gatto nero che attraversa la strada, versare il sale, rompere gli specchi, aprire gli ombrelli dentro casa, eccetera. La lista completa sarebbe davvero lunghissima.

Tutte queste credenze hanno fatto sì che nascessero anche degli “auguri” per allontanare la sfortuna, che spesso consistono in frasi o azioni dette o fatte per scaramanzia proprio con lo scopo di allontanare il malocchio.

La più famosa nel nostro Paese? Sicuramente l’usanza di toccare ferro.

Ma per quale motivo proprio questo metallo?

Si tratta di una tradizione molto antica, che risale a quando si credeva che il ferro fosse il “figlio della terra”, perché da questa veniva estratto.

È inoltre di un metallo molto resistente e proprio per la sua solidità era utilizzato per la costruzione di armi e scudi, acquisendo quindi una funzione protettiva.

Proprio per questo motivo, nel corso dei secoli, è stato caricato di una connotazione scaramantica, basti pensare ai ferri di cavallo, utilizzati come veri e propri portafortuna. Alcune popolazioni credevano che potessero addirittura tenere lontani gli orsi, incarnazione del Male.

Ma non in tutte le culture il ferro è l’elemento scaramantico per eccellenza, nel nord Europa viene sostituito dal legno per via dell’influenza celtica. Queste popolazioni erano infatti convinte che tutti gli elementi naturali avessero un’anima e gli alberi, in modo particolare le querce, venivano venerate come divinità.


foto da scuolazoo.com

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