La Cybercondria: la pericolosa mania di cercare i sintomi su Google

Lo facciamo tutti ma è una pratica che non bisogna seguire. Se avete dei problemi di salute andate dal vostro medico di fiducia , non cercate su internet!

La Cybercondria: la pericolosa mania di cercare i sintomi su Google

20 Settembre 2016

Alzi la mano chi non ha mai ceduto alla tentazione di cercare i sintomi di un proprio malessere su Google!

Tutti lo sappiamo, sono cose da non fare, ogni caso è a sé ed è impossibile riuscire ad ottenere una diagnosi mirata leggendo i risultati di un motore di ricerca.

Se non ci sentiamo bene, l’unico modo per risolvere il problema è quello di rivolgersi a personale qualificato per farlo.

Tuttavia, la tentazione è grande e internet è sempre a portata di mano.

C’è chi, nonostante tutto, prende quello che legge su Google alla leggera e chi, al contrario, si lascia coinvolgere in vere e proprie spirali di terrore.

Difficilmente, infatti, troveremo risultati incoraggianti in giro per la Rete. Più spesso incapperemo in “diagnosi” di malattie incurabili e potenzialmente mortali.

L’incubo di ogni ipocondriaco.

Questo comportamento ha un nome, si chiama “Cybercondria”: il dolorino alla gola si trasforma in un tumore, il male al collo in un’ernia, in dolore intercostale in infarto.

Il risultato qual è?

Farsi da soli la diagnosi, bypassare il medico di base – colui che dovrebbe darci il giusto medicinale per un semplice mal di gola o mal di testa, rincuorarci ed eventualmente indirizzarci a fare analisi più approfondite – e, spesso, prenotare direttamente una visita specialistica privata. Spendendo centinaia di euro inutilmente.

Quanti di voi “soffrono” di Cybercondria?

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