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Parcheggi a pagamento: sentenza proibisce l’aumento di strisce blu e annulla le multe

Brutte notizie per i comuni: se non rispettano i requisiti niente più parcheggi a pagamento. E niente più multe.

Parcheggi a pagamento: sentenza proibisce l’aumento di strisce blu e annulla le multe

23 Febbraio 2017

Arrivano regole più rigide per la gestione dei parcheggi a pagamento comunali: nuove direttive proibiscono ai comuni di aumentare le strisce blu a proprio piacimento, venendo di fatto in aiuto a chi si è visto recapitare multe.

Lo chiarisce la sentenza 11 gennaio – 10 febbraio 2017, n.95, emessa dalla seconda sezione del Tar Liguria. Per aumentare i parcheggi a pagamento serviranno ragioni ben precise, basate su particolari esigenze di urbanistica e viabilità, come si legge nella sentenza. È da considerarsi illegittima pertanto, in mancanza di questi requisiti, la decisione del comune di posizionare nuove strisce blu per contribuire alle casse cittadine. Conseguentemente, sarà possibile annullare anche la sanzione amministrativa indirizzata a chi ha parcheggiato in situazioni di questo tipo.

Citato nella sentenza anche il caso Genova, dove il comune aveva commissionato all’Università del capoluogo un’analisi dei flussi di traffico, con lo scopo di organizzare meglio spazi pubblici e viabilità. Senza aspettare l’esito della ricerca, il comune aveva provveduto autonomamente ad aumentare le strisce blu, decisione successivamente bocciata dal Tar. Chi ha parcheggiato nelle strisce incriminate quindi, può farsi annullare la multa. 

Foto da Twitter

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