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“Stop pellicce”. L’appello di Elisabetta Canalis al direttore di Vogue Italia
La show girl italiana già in passato aveva sposato la causa in difesa degli animali partecipando alla campagna «Meglio nuda che in pelliccia» per Peta, organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali.
Elisabetta Canalis si schiera contro la “lobby” delle pellicce, sia contro coloro che le indossano sia contro chi ne promuove la vendita. Per questo motivo, la show girl italiana che ormai da diverso tempo vive negli Stati Uniti ha rivolto un appello al neo direttore di Vogue Italia, Emanuele Farneti, chiedendogli di impegnarsi concretamente nella lotta contro l’uso e la pubblicizzazione delle pellicce. Come? Semplicemente non pubblicando sulle pagine del suo giornale questi indumenti. Già in passato Elisabetta Canalis aveva preso posizione in difesa degli animali: qualche anno fa, infatti, ha partecipato alla campagna «Meglio nuda che in pelliccia» per Peta, organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali fondata nel 1980 da Ingrid Newkirk e Alex Pacheco.
Ma ecco le parole esatte indirizzate dalla Canalis al direttore di Vogue. “Ogni giacca in pelliccia o taglio di pelliccia sono stati presi da un essere vivente terrorizzato che è stato catturato in natura o che ha vissuto una vita di miserie rinchiuso in una spoglia gabbia di metallo prima di essere affogato, folgorato, avvelenato o spellato vivo. Io, così come tanti dei vostri lettori, desidero vedere Vogue muovere un passo verso un futuro compassionevole per la moda, impegnandosi a non promuovere la pelliccia sulle sue pagine”. Farneti, che ha preso il posto della storica direttrice Franca Sozzani, non ha ancora risposto all’appello ma non può certo restare indifferente alle sollecitazioni di un’icona italiana di stile e di moda, in grado di mobilitare un’ampia massa critica sul web.
Photo credits: Instagram