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"Gettarsi nel vuoto": follia o istinto?

Alcuni studi scientifici hanno rivelato che una persona su 20 potrebbe sviluppare l'irrazionale desiderio di gettarsi da una grande altezza.

"Gettarsi nel vuoto": follia o istinto?

03 Aprile 2017

Che le grandi altezze piacciano all'uomo è risaputo: paracadutismo, bungee jumping e altri sport estremi testimoniano l'innegabile piacere che gli esseri umani hanno sviluppato nello sfidare la gravità e il vuoto.

Non sempre, tuttavia, l'istinto di lanciarsi giù da un dirupo o da un grattacielo è la risposta ad un bisogno innato di adrenalina: secondo alcuni studi scientifici, infatti, questo gesto estremo potrebbe, in alcuni casi, essere frutto di un processo mentale del tutto irrazionale. Secondo la rivista online Nautilus, questo impulso inconsapevole è in realtà più diffuso di quanto non si creda, anche se nella maggior parte dei casi la ragione riesce comunque a riprendere il sopravvento prima che qualche gesto irreversibile venga commesso.

Il fenomeno è stato studiato anche in ambito accademico: Carlos Coelho, noto per le sue ricerche sull’acrofobia (la paura delle altezze) e Jeanine Stefanucci, professoressa di neuroscienze alla University of Utah, hanno cercato di formulare delle ipotesi in grado di spiegare le ragioni di questo "richiamo del vuoto" contrario a ogni ragionevolezza. Nel 2012, inoltre, la professoressa di psicologia clinica Jennifer Hames ha monitorato 431 persone che non avevano mai preso in considerazione il suicidio: nonostante ciò, metà di loro aveva però ammesso di aver sentito l’impulso di gettarsi nel vuoto quando si trovavano in un punto molto in alto.

Le opinioni accademiche, comunque, non sono unanimi: il neuroscienziato Adam Anderson crede infatti che il fenomeno sia causato, più che dall'ansia, dalla tendenza umana a giocare d’azzardo di fronte a un fattore di rischio. Insomma, quale che sia la verità, nel dubbio è bene tenersi a distanza di sicurezza da baratri e precipizi.

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