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Taiwan: stop alla carne di cane e gatto
È il primo paese asiatico a fare questo passo, ma il consumo rimane alto in molti stati.
Per la prima volta un paese asiatico, il Taiwan, ha approvato una legge che vieta il consumo di carne di cane e gatto: quest’importante cambio di rotta fa parte di un più ampio pacchetto di norme in difesa degli animali. Per i trasgressori sono previste multe salate, pene che possono arrivare fino ai due anni di carcere ed infine la diffusione di nome e foto di chi non rispetta le regole. Il consumo di carne di animali considerati “da compagnia”, in occidente, è una delle abitudini asiatiche più criticate: nel continente più grande del mondo infatti ogni anno vengono macellati un numero enorme di cani, dai 30 agli 80 milioni.
La situazione è drammatica ed il caso peggiore è il Festival di Yulin, che si tiene ogni anno in Cina: in quelle giornate vengono ammazzati brutalmente e poi mangiati migliaia di cani. I numerosi partecipanti a questo festival, che il governo ha recentemente voluto rilanciare per incrementare il turismo, affermano che "squartare un cane non è diverso da mangiare carne di maiale." Un punto di vista incomprensibile per noi occidentali, abituati a condividere con gli amici a quattro zampe importanti momenti della nostra vita.
Grazie alle proteste degli animalisti, e ad una maggiore sensibilità generale, le cose stanno migliorando e il consumo sta cominciando a calare. Ma non sono solo i paesi asiatici a non avere un divieto specifico sul consumo di carne di cane e gatto: addirittura in 44 stati degli Stati Uniti non esiste una legge apposita, e lo stesso vale per il Canada, paese in cui il consumo di quel tipo di carne persiste per una serie di minoranze etniche.