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04 Maggio 2017
Non sono buone notizie quelle che ci giungono relativamente all’inquinamento dell’aria. I dati sulla quantità di anidride carbonica emessa sono tutt’altro che promettenti; sono, anzi, da record storico: la CO2 ha raggiunto le 412 parti per milioni (ppm). Una simile situazione non si era mai verificata in 50 milioni di anni.
Il superamento della soglia di 410 ppm è stato registrato il 18 aprile scorso per poi raggiungere il record di concentrazione di CO2 il 26 aprile. I dati sono stati registrati dalla più antica stazione di rilevamento di anidride carbonica al mondo, l'Osservatorio di Mauna Loa, nelle Hawaii.
Anche il valore medio che registreremo a maggio, secondo le previsioni dell'agenzia britannica per la meteorologia, il Met office, saranno da record mensile, raggiungendo i 409 ppm. E far abbassare tali livelli non è affatto facile: pensate che bisognerebbe dimezzare le emissioni di gas serra.
I ricercatori, nel 2016, avevano già evidenziato dati preoccupanti relativi all’emissione da record di CO2, e purtroppo hanno confermato che tale impatto è irreversibile. Il riscaldamento che ne consegue ha portato a rilevare temperature record: il 2016 è stato l’anno più caldo da quando si ha disponibilità dei dati in questione, ossia dal 1880. L’aumento è di 1,1 gradi centigradi. Aumento che, stando alle previsioni degli studiosi, potrebbe raggiungere i 3 gradi, nel lungo periodo. Le conseguenze non saranno da poco. Anzi, potrebbero essere devastanti: siccità, inondazioni e migrazioni sono solo alcune tra queste.
E c’è da considerare anche El Nino, il fenomeno naturale che, periodicamente, comporta il riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico, con conseguenze negative sulla temperature dell’intero pianeta.