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In un Monastero boliviano hanno adottato un cane e lo hanno fatto frate
Ha anche un saio da monaco fatto apposta per lui e vive insieme a 12 frati in un convento in Bolivia.
Che cosa ci fa un cane vestito da frate in un convento? Non vi stiamo raccontando una barzelletta, ma la storia di un amico a quattro zampe che ha finalmente realizzato il suo sogno (o almeno quello dei suoi "genitori adottivi"): quello di votare la sua vita a Dio. In Bolivia, nel convento di San Francesco di Cochabamba, un cane è entrato a far parte della grande “famiglia” dei frati. Ora è uno di loro, indossa il saio, il cordone francescano ed è perfettamente a suo agio nell’ambiente religioso. L’abito è su misura e gli sta benissimo, vive con dodici altri frati e nel convento tutti gli vogliono bene: "Qui, tutti lo amano molto, è una creatura di Dio", “La sua vita è tutta una questione di giocare e correre”, afferma Jorge Fernandez, uno dei frati del convento.
Fray Bigotón es el primer miembro de cuatro patas que camina libremente por el monasterio franciscano. https://t.co/zwuD3TUlxE pic.twitter.com/h1g2JEBTPP
— Julieth Torres (@Julieth04250706) 15 marzo 2017
Il nome di questo simpatico animale? Fray Bigotón che, tradotto in italiano, vuol dire “frate baffone”. Perché, in effetti, a questo speciale frate i baffoni non mancano ed il suo aspetto serio e saggio lo rende particolarmente adatto alle pratiche religiose.
Tutto è cominciato quando l’associazione animalista Frías Proyecto Narices ha dato questo cane in adozione al convento, da allora ogni cosa è venuta naturale. Inutile dire che Fray Bigotón è diventato una star del web ed ha già una pagina Facebook nella quale è possibile apprezzare una serie di foto che lo ritraggono. Uno degli obiettivi di questo insolito gesto, per i frati, è quello di mandare un messaggio in favore degli animali che non hanno un padrone e di spingere quante più persone possibili ad adottarli.
#Curiosidades Fray Bigotón, el perro callejero que se convirtió en monje franciscano https://t.co/eiZv3yc93x pic.twitter.com/cz3DUEPMMo
— El Periodiquito (@Elperiodiquito) 20 marzo 2017
Photo credits: Twitter / Facebook