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Italiani popolo di “pirati”: in 20 milioni guardano film e serie Tv illegalmente

L’offerta legale online potrebbe essere l’unica valida alternativa per combattere questo problema.

Alzi la mano chi, tra coloro che stanno leggendo, non ha mai scaricato illegalmente dal web! Visto? La pirateria online è una pratica così diffusa e “normale” da coinvolgere un numero incredibile di persone. Il rapporto commissionato dalla Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, ce lo conferma chiaramente: il 39% degli adulti e il 51% degli adolescenti in Italia “ruba” film e serie Tv attraverso il download illegale o lo streaming. Era dal 2010 che mancava uno studio di questo tipo, ed i numeri che ci vengono forniti sono impressionanti: basti pensare che solo nel 2016, nel nostro Paese, sono state compiute 669 milioni di “azioni pirata”.

Ma cosa scaricano gli italiani? I film sono il contenuto preferito dal 33% della popolazione adulta, sebbene la percentuale sia diminuita rispetto al 2010. I film, infatti, stanno parzialmente passando il testimone alle serie Tv (22%), oggi amatissime dagli italiani, e ai programmi televisivi (19%).

Un dato interessante è rappresentato dall’aumento della pirateria digitale rispetto a quella fisica. In parole povere, nessuno compra più i Dvd illegali perché è più facile e più economico reperirli online.

La pirateria rimane comunque un problema serio, il danno che essa causa all’industria culturale e dello spettacolo è enorme. Cosa bisogna fare per combatterla? "I giovani devono imparare a rispettare le persone che lavorano nel cinema e nella tv e che nel 96% dei casi non appare mai ma resta a lavorare dietro le quinte", ha affermato Christopher J. Dodd, presidente della Motion Picture Association of America.

Una strada percorribile per combattere questo fenomeno è l’offerta legale online, rappresentata da piattaforme quali Netflix o Amazon Video. "L’offerta legale, semplice da raggiungere e a prezzi ragionevoli, è una parte importante della risposta alla pirateria" ha dichiarato Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del ministero dei Beni culturali.

Photo credit: Twitter

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