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19 Giugno 2017
Come può un “semplice” cartello sollevare tante polemiche? A Mogliano Veneto Giorgio Nardin, titolare di una trattoria–pizzeria, ha fatto appendere all’entrata del suo locale una scritta che riporta le parole “Personale 100% italiano” con sotto il tricolore. È bastato questo per dare vita ad un acceso dibattito sul significato di quel gesto: in tanti hanno accusato il ristoratore di essersi comportato da razzista, ma il protagonista della vicenda si è difeso prontamente affermando che “Si tratta di una certificazione di qualità, nient’altro.”
Per Nardin, infatti, il concetto del Made in Italy non vale soltanto per la provenienza dei suoi prodotti, ma anche per i dipendenti. Queste le sue parole: "Non significa che gli stranieri non sappiano lavorare, per carità. Ho voluto solo ribadire un punto: da me ci sono dipendenti italiani, è un valore aggiunto come usare prodotti di qualità, perché ad esempio conoscono meglio le ricette tradizionali che proponiamo. In passato ho gestito lavoratori di altri Paesi e non mi sono trovato bene, tutto qui."
Tuttavia queste argomentazioni non sono bastate per fermare le accuse, e sul fatto hanno detto la loro molte figure pubbliche locali. Per il vicesindaco con delega all’integrazione di Mogliano Daniele Ceschin si tratta di "Un episodio grave", la pensa allo stesso modo il consigliere Giacomo Nilandi secondo cui "Non si possono equiparare le persone a prodotti o merci." Infine è intervenuto anche il presidente di Ascom Massimo Cestaro: "Pure i migliori ristoranti italiani, noti in tutto il mondo, hanno personale straniero. Cosa c’entra con la qualità del servizio? Conosco Giorgio, non è certamente un razzista, ma ha fatto un grosso scivolone. Spero ci ripensi."
Photo credit: Facebook