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20 Luglio 2017
Incredibile quello che è successo all’ospedale San Paolo di Savona. Un paziente 70enne, in attesa di essere operato ad un’ernia inguinale, ha rifiutato l’intervento ed è tornato a casa. Il motivo? L’anestesista era una donna.
“È successa una cosa da non crederci. È venuto il chirurgo in sala operatoria e mi ha detto che il paziente non vuole più farsi operare. E sai perché? Perché non si fida dell’anestesista donna. Dice che si sa che le donne anestesiste del San Paolo non sono brave e rifiuta di scendere. Che devo fare?” queste le parole della dottoressa anestesista al primario Brunello Brunetti.
L’uomo era ricoverato e stava attendendo di scendere in sala operatoria quando è evidentemente venuto a conoscenza che l’anestesista era donna e si è rifiutato di farsi portare ad operare. La dottoressa allora è andata nella stanza dell’uomo, dove era presente anche sua moglie, per capire il motivo del suo rifiuto ad operarsi: “Non ci faremo mettere le mani addosso da una donna” ha risposto la moglie, con la spiegazione che “avevano sentito dire” che le donne anestesiste del San Paolo non erano brave. “Addirittura sono arrivati a pretendere che noi facessimo arrivare un anestesista qualunque purché maschio” ha riferito successivamente il primario.
Sbigottita per la situazione la dottoressa è riuscita a mantenere un enorme contegno, sebbene siamo sicuri che se avessimo potuto vedere i suoi pensieri sarebbero stati tutt’altro che distesi. La dottoressa, armata di grande pazienza e dopo essersi confrontata più volte con il primario, ha provato a spiegare al paziente che quello era un ospedale pubblico e che il paziente non può scegliere il personale a proprio piacimento: “Quello che vi posso dire è che questa non è una clinica privata, non si va per scelte attraverso i cataloghi. Noi abbiamo questo organico e oggi sono previste queste presenze. Se vi va bene d’accordo, andiamo in sala operatoria e facciamo quello che dobbiamo fare, altrimenti il mio primario vi consiglia una firma sulla cartella di dimissioni e un intervento in una struttura privata dove potrete pretendere qualunque cosa vogliate. Adesso, se non vi dispiace, ho da fare. Buongiorno” ha detto l’anestesista al paziente.
Detto fatto, il paziente sessista ha firmato e se ne è tornato a casa. Ora l’ospedale ha deciso di addebitargli il costo degli esami pre-intervento, visto che sono stati eseguiti inutilmente.
“Ha capito che aveva semplicemente avuto a che fare con la stupidità umana” ha affermato il primario sulla vicenda. “Io sono indignato per il dilagare di opinioni senza senso. E sul tema donne-bravura sono indignato perché lo devo a mia madre, mia moglie, mia figlia e alle donne che ogni giorno lavorano con me. Ma non me la prenderei più di tanto nel caso specifico, se no diamo importanza a qualcosa che non ne ha. Questo ho detto alla dottoressa”.