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Muore a 36 anni per una diagnosi errata e scrive un diario per sua figlia

Salvatore Romano è morto giovanissimo a causa di un'errata valutazione di 20 anni prima: prima di andarsene, ha scritto un diario per la sua bambina.

Salvatore Romano, un infermiere dell'Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, nel novembre del 2013 ha scoperto di essere affetto da un tumore osseo, un osteosarcoma paraosteale che non gli ha lasciato scampo.

La sua morte, giunta quando Salvatore aveva 36 anni e una bimba piccola di cui prendersi cura, tuttavia, non era inevitabile. Il tumore che l'ha consumato, infatti, si è diffuso a partire dall'omero sinistro, dallo stesso punto in cui nel 1996 e nel 2000 Salvatore aveva subito un intervento di asportazione. A seguito delle due operazioni però, i medici non hanno mai eseguito un esame istologico, che invece avrebbe permesso di diagnosticare con largo anticipo la presenza del tumore osseo e avrebbe dato a Salvatore l'80% di possibilità di guarire e sopravvivere.

All'età di 33 anni, tra una terapia e l'altra, l'infermiere è stato invece costretto a prendere atto del suo destino e ha deciso di registrare le telefonate con i suoi genitori per permettergli di riascoltare la propria voce. A sua figlia, invece, Salvatore ha scritto un diario per lasciarle un suo ricordo e delle parole affettuose da leggere e rileggere una volta cresciuta. Queste alcune delle frasi che il papà ha dedicato alla sua bambina: "Abbi sempre fede, non ti scoraggiare mai perché non serve, anzi è controproducente. Io ti sono vicino e ti sarò sempre vicino e non mi stancherò mai di te. Il mio amore per te è incondizionato e assoluto."

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