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Sei in discoteca e ti serve aiuto? Chiedi di Luisa. Perché?

I casi di molestia nei locali sono numerosi: sono tante le ragazze che raccontano di essere state molestate, toccate, palpeggiate, da perfetti sconosciuti che cercano di approfittare di loro.

A Winterthur, nel cantone di Zurigo, molti locali hanno aderito ad un’iniziativa che potrebbe salvare molte ragazze: se una donna si sente in pericolo mentre è in un locale pubblico, può chiedere al personale “C’è Luisa?” e tutti gli addetti sanno che devono aiutare la persona che hanno di fronte. Come? Chiamando la sicurezza o un taxi per tornare a casa sana e salva e, se è necessario, anche la polizia.

All’ingresso dei locali che aderiscono all’iniziativa c’è un adesivo che spiega che le ragazze, se sono in difficoltà durante la serata, possono contare su un aiuto concreto.

Non è solo una novità della Svizzera, anche in altri stati è presente questo tipo di aiuto: in Germania e nel Regno Unito, bisogna chiedere di Angela, e nel Quebec, bisogna ordinare il cocktail Angelot.

Il portavoce dell’associazione bar e club di Winterthur, Kajo Böni, spiega questa scelta: “Il metodo Luisa presenta più vantaggi rispetto a una richiesta esplicita d’aiuto, poiché la ragazza molestata non deve pensare a come procedere e inoltre non attira l’attenzione, evitando che la situazione degeneri”.

Ovviamente le donne in difficoltà vengono aiutate anche se non chiedono di Luisa, ma questo è sicuramente un metodo più semplice e veloce per essere salvate

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