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Un diciottenne crea la prima coppa per il reggiseno in grado di rilevare il tumore

Julian Ríos, 18 anni, ha creato Eva Bra: basta indossarlo una volta alla settimana per 60 minuti per diagnosticare gravi malattie

Un ragazzino crea la prima coppa per il reggiseno in grado di rilevare il tumore

09 Novembre 2017

A volte un evento drammatico può portare conseguenze a dir poco sorprendenti. È successo a Julian Ríos, un ragazzino 18enne che ha sviluppato il progetto di un reggiseno in grado di diagnosticare il cancro.

Quando Julian aveva soli 8 anni sua madre si è ammalata di cancro, ma per un errore da parte dei medici la diagnosi è stata formulata in ritardo e in modo errato, mettendo a repentaglio la vita della donna. Da allora il giovane ha deciso di rimboccarsi le maniche e di dedicare tutte le sue forze ed energie alla ricerca. Ha contattato i due ragazzi più brillanti che conosceva e con loro ha avviato una società che si serve dell’intelligenza artificiale per diagnosticare e prevenire malattie gravi, tra cui il cancro e il diabete.

Il giovane Ríos ha fondato Higia Technologies poco più di due anni fa, insieme ad Antonio Torres e José Ángel Lavariega. Ora la società vanta un team di 15 persone che lavora tra Città del Messico e Monterrey in Messico, Spagna, Colombia, Cina e Corea. Si tratta di specialisti in biomedicina, intelligenza artificiale, informatica e progettazione industriale, oltre a un team di esperti nello sviluppo di software.

Il primo prodotto creato dall’azienda si chiama Eva Bra ed è una speciale coppa da inserire nel reggiseno che, grazie a biosensori termici, riesce ad analizzare le variazioni di temperatura e a confrontarle con un database per individuare eventuali rischi tumorali. È necessario applicare il dispositivo sul petto una volta alla settimana per 60-90 minuti. Ríos ha venduto il 75 per cento dei 5.000 pezzi realizzati in fase iniziale, a poco più di una settimana dal lancio. Attualmente sta lavorando a stretto contatto con istituti pubblici e privati ​​come l'Instituto Mexicano de Seguro Social, TecSalud e svariate associazioni contro il cancro al seno, ma anche con Apple, Google, compagnie di assicurazione e altro ancora.

L’inventore spiega com’è nata l’idea: inizialmente si pensava di valutare anche la struttura e la colorazione del seno per diagnosticare la presenza del cancro. Andando avanti con le ricerche si è scoperto che ciò che è davvero rilevante è la temperatura. Poi Ríos e gli altri ricercatori hanno scelto di realizzare non un vero reggiseno ma una coppa.

A causa del fenomeno chiamato angiogenesi, la presenza di una massa tumorale provoca maggiore flusso di sangue e ciò fa aumentare la temperatura. Una volta registrata questa, i dati vengono inviati in tempo reale tramite app mobile. Gli algoritmi iniziano a lavorare e si ottiene una valutazione del rischio.

Julian Ríos ha altri progetti in cantiere e dichiara che il suo obiettivo non è solo creare prodotti straordinari, ma portare avanti una società forte, che migliori ogni aspetto della vita quotidiana attraverso la tecnologia e l'intelligenza artificiale.

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