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11 Gennaio 2018
Siete stanchi delle promesse da marinaio che i vari candidati fanno puntualmente agli elettori, salvo poi fare marcia indietro una volta ottenuta la carica politica?
Bene, sappiate che la legge vi legittima a insultare i bugiardi del caso.
Gli impegni presi davanti ai cittadini sono sacri, non c’è nulla da obiettare.
La Cassazione ha riconosciuto, infatti, il diritto di critica politica ad alcuni consiglieri comunali dell’opposizione, rei di aver affisso manifesti carichi di epiteti negativi ai danni dell’ex sindaco Bruno Antonio Parisi:
«Falso, bugiardo, ipocrita, malvagio» era scritto sulle stampe.
Il motivo? Aver barbaramente tradito le promesse elettorali.
I manifesti sono stati affissi lungo le vie cittadine di un centro del messinese, Furci Siculo.
Il Tribunale di Messina, che nel marzo 2014 aveva condannato i consiglieri di opposizione «viste le connotazioni personali delle ingiurie contenute nel testo dei manifesti» ha dovuto ricredersi.
La Corte d’Appello di Messina nel marzo 2016 li ha assolti ed ora la Suprema Corte ha respinto il ricorso dell’ex sindaco Parisi per ottenere il risarcimento dei danni per il reato di diffamazione.
Il verdetto di assoluzione è stato giudicato corretto perché scaturito «dal presupposto incontestabile della offensività delle espressioni usate per riconoscere che gli epiteti rivolti alla parte offesa presentavano una stretta attinenza alle vicende che avevano visto l’opposizione contrapporsi al sindaco in merito alla erogazione di funzione, a cui il primo cittadino aveva dichiarato di voler rinunciare in campagna elettorale».
«In questo ambito, gli epiteti `falso, bugiardo, ipocrita´ si ricollegano al mancato adempimento delle promesse elettorali nonché all’avere omesso di dichiarare pubblicamente il proprio ripensamento sul tema dell’indennità di funzione e, quanto all’aggettivo `malvagio´, ad azioni giudiziarie, asseritamente infondate, che egli aveva promosso contro gli avversari politici» prosegue la Cassazione.
Le parole sono importanti, dunque, ma l’onestà e il rispetto dei patti lo sono ancora di più.