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Doping: le squalifiche a breve termine sono inutili perché i muscoli hanno “memoria”
Uno studio britannico prova che l’esercizio fisica lascia una specie di “impronta” sui muscoli
Pubblicato sulla rivista Scientific Reports, lo studio dell’Università di Keele in collaborazione con quelle di Liverpool John Moores, Northumbria e Manchester Metropolitan ha aperto un dibattito circa l’utilità delle squalifiche sportive nel breve termine.
I ricercatori, usando tecniche di analisi del genoma focalizzandosi su 850 mila siti del DNA umano, hanno scoperto che l'esercizio fisico genera una specie di “ricordo” nei muscoli. I geni possono così essere accesi con più facilità da un nuovo allenamento. La conseguenza è una crescita muscolare maggiore, anche se l'esercizio viene praticato dopo un lungo periodo di inattività. Questa scoperta ha implicazioni interessanti sul piano della medicina sportiva.
“Se il muscolo di un atleta cresce e poi quel muscolo viene danneggiato per via di un incidente e perde massa, potrebbe essere utile in via di guarigione sapere quali sono i geni responsabili della ‘memoria’ del muscolo. Le prossime ricerche saranno utili per capire come i diversi programmi atletici aiutano ad attivare questi particolari geni” ha spiegato il Dr Sharples in un comunicato stampa dell’Università di Keele.
Per quanto riguarda il doping, il Dr Sharples è chiaro: “Servono maggiori studi sulla questione, ma crediamo che se un atleta ha messo su muscolo grazie a sostanze dopanti, il muscolo manterrà la memoria di quella crescita iniziale. Anche se l’atleta viene squalificato per un breve periodo, manterrà comunque un vantaggio sugli altri per via del doping passato.”
Insomma, a quanto pare noi dimentichiamo accidentalmente di iscriverci in palestra a gennaio o di andarci ogni lunedì, ma i nostri muscoli si ricordano benissimo dei periodi di esercizio, di quelli di non-esercizio e… del doping.