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Francia: multa anti-molestie da 90 a 350 euro
Cinque parlamentari di diverso colore politico hanno pensato di collaborare per combattere la famosa “zona grigia” che si estende dal cosiddetto complimento alle molestie
Sembra strano ma talvolta i parlamentari, anche se di diverso colore politico, possono andare d’accordo.
Succede quando l’argomento in questione è troppo importante.
Allora, per fortuna, invece di disperdere le energie si uniscono le forze per combattere insieme fianco a fianco.
E se l’argomento in questione sono le molestie di carattere sessuale o sessista c’è bisogno di tutta la collaborazione possibile.
Succede in Francia. Cinque parlamentari di diverso colore politico (dal partito La République En Marche fino a La Nouvelle gauche e i centristi dell'Udi) hanno pensato di proporre una multa per tutte le molestie subite dalle donne in strada e nei luoghi pubblici.
Il fine? Combattere la famosa zona grigia che si estende dal cosiddetto complimento alla molestie.
Perché i fischi che accompagnano il passaggio di una donna che cammina per la strada non devono più essere interpretati come velato apprezzamento al suo aspetto fisico.
Il rapporto consegnato ai ministri Marlène Schiappa (Parità), Nicole Belloubet (Giustizia) e Gérard Collomb (Interni) parla chiaro: 23 sono le raccomandazioni contenute.
Quella più interessante è una multa dai 90 ai 350 euro per «ogni dichiarazione o comportamento o pressione di carattere sessista o sessuale» nello spazio pubblico (ovvero in strada o in un qualunque luogo pubblico) che violi la dignità della persone a causa del carattere «degradante o umiliante», o che dia vita a un «contesto intimidatorio, ostile o offensivo».
Uno dei relatori, Erwan Balanant, propone anche l’utilizzo di un’applicazione per «segnalare e geolocalizzare le aggressioni».
Il fine è combattere «gesti inopportuni, fischi, sguardi insistenti commenti osceni» che hanno poco a che vedere con gli apprezzamenti.
Non solo. È stato proposto anche un attestato scolastico per la prevenzione delle violenze e anche la formazione di un osservatorio in ogni scuola superiore. Solo così fin dalla più tenera età ci sarà una maggiore educazione circa il “sottile confine” che separa un complimento non gradito da una molestia.
Banalant spiega infatti che «L'istruzione è la chiave del problema».
Si chiede inoltre l'allungamento della prescrizione per crimini sessuali su minori da 20 a 30 anni e la definizione di una soglia minima di età per il consenso in una relazione sessuale con un adulto.
Nel progetto di legge contro le violenze sessiste e sessuali presentata a fine marzo al consiglio dei ministri potrebbe dunque essere inclusa anche la multa anti-molestie.
Vi terremo aggiornati.