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La dipendenza dalle notifiche dello smartphone è simile a quella per gli oppiacei

Lo studio è stato condotto su 135 studenti e ha osservato che coloro che utilizzavano di continuo i cellulari mostravano elevati livelli di depressione, ansia e senso di isolamento

La dipendenza dalle notifiche dello smartphone è simile a quella per gli oppiacei

18 Aprile 2018

La dipendenza da smartphone non è più una novità.
Già sappiamo che molti di noi passano gran parte della loro giornata attaccati al telefono. Tra chiamate, messaggi, mail, social network, sembra diventato impossibile allontanarsi anche solo un momento dall’amato cellulare. Questa dipendenza porta a un duplice problema.
Il primo e più evidente è che questa iperconnessione che ci accompagna tutto il giorno e che ci fa sentire connessi agli altri non porta altro che alla solitudine e all’isolamento.
Il secondo è un dato molto più allarmante.
 
Secondo uno studio pubblicato su NeuroRegulation l’abuso degli smartphone è molto simile a quello delle sostanze stupefacenti, in particolar modo gli oppiacei.
La ricerca è stata condotta prendendo in esame 135 studenti. È emerso che coloro che utilizzavano di continuo i loro telefonini mostravano elevati livelli di depressione, ansia e senso di isolamento. E non solo.
Guardando lo smartphone anche durante altre attività (mentre studiavano o durante i pasti) i ragazzi si trovavano in una condizione di “semi-tasking”. Il che significa che svolgevano metà dei compiti insieme ottenendo la metà del risultato.
 
Sembra paradossale ma è proprio così.
Le notifiche che suonano di continuo dal nostro telefono ci fanno distogliere l’attenzione da ciò che stavamo facendo in precedenza. La ragione? Ci sentiamo obbligati a guardare lo smartphone. I push che suonano attivano nel nostro cervello gli stessi percorsi neuronali che una volta ci avvisavano di un pericolo imminente.
Erik Peper, primo autore dello studio e professore di educazione alla salute presso l'Università di San Francisco ha spiegato:
«La dipendenza dall'uso di smartphone inizia a formare connessioni neurologiche nel cervello in modo simile a quelle che si sviluppano in coloro acquisiscono una dipendenza da farmaci oppioidi per alleviare il dolore».
E ha anche aggiunto:
«Ma ora siamo dirottati, dagli stessi meccanismi che una volta ci proteggevano, verso le informazioni più banali».
 
Usiamo sempre gli smartphone ma senza esagerare.

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