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Orso bruno marsicano ucciso dall’anestetico nel Parco nazionale d’Abruzzo
È successo durante un tentativo di cattura. Secondo il Wwf la specie conta ormai poco più di 50 individui
Ultimamente si parla molto di animali selvatici, di orsi e lupi in particolare, che muoiono per cause non naturali. L’ultima vittima è stato un orso bruno marsicano.
L’orso è morto durante un’operazione di cattura nel Parco nazionale d’Abruzzo. La causa del decesso? L’anestetico a cui è stato sottoposto dalla squadra di cattura.
È il Parco stesso ad aver raccontato l’accaduto dichiarando di: «aver effettuato le procedure per anestetizzarlo e metterlo in sicurezza» e che l’animale «già nella prima fase ha manifestato problemi respiratori».
La squadra di cattura ha tentato di effettuare tempestive manovre di rianimazione ma è stato tutto inutile. Il giovane esemplare di orso è morto in poco tempo. L’animale non era mai stato marcato in precedenza e non era dotato di radiocollare.
Questa storia ricorda per molti versi quella dell’orsa Daniza, morta in Trentino nel settembre del 2014. Anche in quel caso l’orsa sembrava essere stata uccisa a causa di una dose eccessiva di anestetico. La storia dell’orsa aveva suscitato una vera e propria rivolta tra animalisti e amanti degli animali ma non solo.
Secondo il Wwf si tratta di una «perdita gravissima» perché l’orso marsicano:
«si tratta di una sottospecie in via d’estinzione che conta ormai solo 50 individui o poco più».
Il Wwf ha richiesto di:
«Sospendere o ridurre a casi inevitabili la cattura e la sedazione».