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Il figlio è un bullo, il padre lo punisce proprio bullizzandolo

Il 13enne è stato obbligato a restare ore in una strada trafficata con il cartello bene in vista. Alla fine sarà servita la punizione?

Come si può fare per far capire al proprio figlio che tormentare i compagni è sbagliato?
Un padre americano ha avuto un’idea alquanto particolare.
Quando ha scoperto che il figlio 13enne era un bullo, Michael Yager è rimasto sotto shock. Scoprire che tuo figlio è il responsabile del malessere di un altro ragazzo non dev’essere semplice, anzi. Viene da chiedersi il perché e soprattutto come fargli cambiare punto di vista.
Come fare per aiutarlo a mettersi nei panni altrui?
 
Così Michael Yager ha obbligato il figlio Jacob a mettersi in una strada trafficata con un cartello stretto in mano con scritto: “Sono un bullo. Se odi i bulli suona il clacson”.
Per ore il ragazzo è stato costretto a esporsi alla gogna pubblica: molti hanno suonato il clacson, altri si sono fermati a parlare con lui.
Il padre ha dichiarato al Wesh la ragione del suo gesto:
«Dovevo punirlo in modo severo, impartirgli una bella lezione. Allora ho pensato di farlo sentire così come si sentivano i ragazzi che prendeva in giro».
E ha aggiunto:
«Molti mi hanno insultato, ma dentro di me sapevo che stavo facendo la cosa giusta, non si può piacere a tutti».
La finalità della sua punizione era aiutare Jacob a comprendere il punto di vista della vittima che si sente umiliato e impotente.
 
E il 13enne avrà imparato qualcosa da tutto questo?
Jacob ha affermato:
«Adesso so come ci si sente dall'altro lato».
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