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Il Consiglio superiore della sanità dice no alla cannabis light in Italia
Il Css ha spiegato che non sono ancora stati fatti sufficienti studi sugli effetti della cannabis su determinate categorie di persone
Il Css ha detto no.
E di sicuro questa notizia riempirà di tristezza tutti coloro che sono da sempre dei suoi estimatori.
Il Consiglio superiore della sanità si è dunque opposto alla vendita di cannabis light. La ragione? Precauzione.
Ci spieghiamo meglio. Secondo il Css non sono ancora stati effettuati abbastanza studi sugli effetti della cannabis su determinate categorie di soggetti, quali future madri, neomadri e anziani.
Secondo quanto riportato su wired.it, si legge nella motivazione:
«La biodisponibilità di Thc anche a basse concentrazioni (0,2%-0,6%, le percentuali consentite dalla legge) non è trascurabile, sulla base dei dati di letteratura; per le caratteristiche farmacocinetiche e chimico-fisiche, Thc e altri principi attivi inalati o assunti con le infiorescenze di cannabis sativa possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili; tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine».
Il Css ha poi spiegato le categorie “a rischio”:
«non appare in particolare che sia stato valutato il rischio al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, quali ad esempio età, presenza di patologie concomitanti, stati di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci, effetti sullo stato di attenzione, così da evitare che l’assunzione inconsapevolmente percepita come ‘sicura’ e ‘priva di effetti collaterali’ si traduca in un danno per se stessi o per altri (feto, neonato, guida in stato di alterazione)».
Il problema è proprio il monitoraggio e il controllo della quantità effettivamente assunta. La cannabis light ha un contenuto di Thc inferiore allo 0,6%. Dal gennaio del 2017, si era verificato un esponenziale incremento delle vendite e un moltiplicarsi degli smart shop.
Ora le cose dovranno cambiare drasticamente.