La nipote di Borsellino: “Caro nonno, mi dispiace per il 19 luglio 1992. Ti coccolerei”
Fiammetta Borsellino ha voluto dedicare al suo nonno una lettera commovente che è stata letta durante una messa dedicata alle vittime della strage di via D’Amelio
(Credits photo: facebook.com/alessandro.fazzi)
19 Luglio 2018
C’è un unico insegnamento importantissimo: non dimenticare.
Mai, neppure per un momento. Perché è facile distrarsi e lasciarsi prendere da altro ma ci sono battaglie che non vanno mai scordate, ci sono eroi che hanno perso la vita per il bene di tutti e perché hanno avuto il coraggio di dire di no alla mafia e di dirlo ad alta voce, senza paura. O chissà, forse la paura c’era eccome ma nonostante questa gli eroi non si sono arresi.
26 anni fa moriva Paolo Borsellino. Era il 19 luglio 1992 e la strage di via D’Amelio cambiava per sempre la storia d’Italia. Proprio oggi per ricordare quel giorno e quel sacrificio coraggioso di quanti persero la vita insieme al magistrato siciliano è stata celebrata una messa nella chiesa di San Francesco Saverio all'Albergheria.
Alla fine della funzione, Don Cosimo Scordato ha voluto leggere una lettera che la nipotina del magistrato, Fiammetta Borsellino, aveva scritto per il nonno. La letterina recitava così:
«Caro nonno, mi dispiace per il 19 luglio 1992. Certo se tu fossi vivo avresti capito quanto ti coccolerei. Ti voglio bene. La tua nipotina Fiammetta Borsellino».
La piccola ha accompagnato il tutto con un grande cuore dedicato al suo nonno.
La dolcezza di queste parole così vere e spontanee ha commosso tutti e la lettera è subito diventata virale.
Secondo quanto riportato su huffingtonpost.it, lo stesso Presidente Mattarella (presente alla funzione) ha detto:
«Onorare la memoria del giudice Borsellino e delle persone che lo scortavano significa anche non smettere di cercare la verità su quella strage (...) Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell'Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata».
Fiammetta non ha mai avuto modo di conoscere il suo nonno. L’unica via per fare in modo che simili orrori non si ripetano mai più è non avere paura e non smettere mai di ricordare.