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Spagna, nuova proposta di legge: senza consenso esplicito si tratta di stupro

La nuova proposta di legge seguirà il modello introdotto in Germania e Svezia: senza un consenso dichiaratamente espresso si tratterà di violenza

Spagna, nuova proposta di legge: senza consenso esplicito si tratta di stupro

20 Luglio 2018

Nuova vittoria in Spagna per tutte le vittime di abusi.
Seguendo il modello già adottato in Germania e in Svezia, anche la Spagna sta per introdurre una nuova legge per combattere stupri e violenze: se una donna non dice espressamente “sì” al rapporto sessuale allora si tratta di stupro. Non ci sono vie di mezzo: il “sì” significa “sì”, tutto il resto invece, silenzio incluso, significa che la vittima non è consenziente e che quindi sta subendo una violenza contro la sua volontà.
Secondo quanto riportato su tpi.it, Carmen Calvo, la vice premier spagnola ha dichiarato:
«Se una donna non dice espressamente sì, tutto il resto è no. È così che la sua autonomia viene preservata, insieme alla sua libertà e al rispetto per la sua persona e la sua sessualità».
 
Questa è una grande vittoria per la Spagna e per i diritti umani.
La nuova legge è un’evidente reazione a un caso che ha suscitato grande indignazione in Spagna. Nel luglio 2016, durante la festa di San Fermin (Pamplona), una diciottenne fu stuprata da 5 uomini. I violentatori avevano ripreso lo stupro e lo avevano condiviso su un gruppo WhatsApp chiamato “La manada” (ovvero, Branco di Lupi). La Corte spagnola di Navarra aveva definito l’episodio “abuso sessuale” e non “stupro” perché nel video la giovane aveva un atteggiamento “passivo o neutrale”.
E non solo. I cinque uomini ora sono fuori su cauzione. La giovane ha voluto inviare una lettera alla televisione spagnola che dice così:
«Non tacere, perché se lo fai ti stai lasciando sopraffare. Nessuno dovrebbe passare attraverso questo. Nessuno dovrebbe rimpiangere di aver bevuto qualcosa, di parlare con la gente a una festa, di tornare a casa da solo o di indossare una minigonna».
 
Forse ora, a due anni di distanza, le sue parole sono state finalmente ascoltate.
Patricia Faraldo Cabana, la professoressa di diritto dell’università di A Coruña, che ha collaborato alla redazione della legge, ha dichiarato:
«Può ancora essere stupro anche se la vittima non resiste. Se è nuda, partecipa attivamente e si diverte, c’è ovviamente il consenso. Se piange, è inerte come una bambola gonfiabile e chiaramente non si sta divertendo, allora non c’è».

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