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Lucy Hawking parla del padre Stephen: “Ho ascoltato la sua voce per l’ultima volta quando avevo 14 anni”

La figlia del grande astrofisico racconta: “Una volta mi disse: Se ti trovi in un buco nero non arrenderti, esiste sempre un modo per uscirne”.

Il grande matematico e astrofisico britannico Stephen Hawking è scomparso nel marzo scorso, ma i suoi insegnamenti continuano a essere diffusi anche grazie a sua figlia Lucy e al libro postumo dal titolo Le mie risposte alle grandi domande. La figlia dello scienziato, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo, ha raccontato del suo rapporto con il padre in un’intervista al Corriere, rivelando particolari inediti: “Ho ascoltato la sua voce per l’ultima volta quando avevo 14 anni – ha detto – io e mio fratello riuscivamo ancora a capirlo, ma per gli altri era diventato impossibile. Il sintetizzatore gli ha ridato chiarezza per tutti. Vivevamo nel presente. Se hai un parente con una malattia terminale è difficile fare progetti a lungo termine”. 

Durante la sua vita, raccontata nel 2014 dal film La teoria del tutto, Stephen Hawking non si è dedicato solo allo studio ma anche alla sua famiglia: insieme ai suoi figli lo scienziato faceva le cose ordinarie che fanno tutte le famiglie, ma poi li portava anche all’osservatorio per guardare le stelle con il telescopio. Tra i tanti insegnamenti che il padre le ha dato, Lucy ne ricorda uno che l’ha colpita in modo particolare: “Se ti trovi in un buco nero non devi mai arrenderti perché esiste sempre un modo per uscirne. Lui lo ha fatto fino all’ultimo – ha spiegato la figlia – con grazia e senso dell’umorismo”.

 

 

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