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Il comico Mandi Mandi: “Ho perso tutto, ora non chiedo altro che tornare a lavorare”

L’ex inviato d’assalto di Mai dire gol racconta di aver vissuto un periodo bruttissimo a causa di problemi col fisco ma ora si dice pronto a tornare in TV.

Una carriera in TV nata negli anni 80 al Derby di Milano e proseguita per decenni si è d’un tratto bloccata: stiamo parlando di Marco Milano, il celebre comico televisivo, nonché autore, anche se negli ultimi anni veniva ricordato soprattutto per la sua parte di inviato d’assalto a Mai dire gol e per la partecipazione a Colorado. Dal 2008 in poi però, alcuni guai col Fisco hanno cambiato di colpo la sua vita.

Lo ha raccontato in un’intervista a Tgcom24: “Nel 2008 l'Agenzia delle entrate ed Equitalia hanno iniziato a mandarmi una serie di cartelle esattoriali pesantissime – ha spiegato – i miei commercialisti per quattro anni avevano sbagliato tutte le dichiarazioni e così mi sono trovato di fronte a debiti con lo Stato a cui non potevo far fronte. Mi hanno portato via la casa e tutto quello che avevo guadagnato negli anni. Mi hanno completamente distrutto”.

Non solo i guai con il Fisco: nel 2014 la fidanzata lo ha lasciato e il padre è venuto a mancare, così Marco è caduto in depressione e si è rinchiuso nella sua casa in Maremma per 15 giorni, senza mangiare e con il desiderio di morire: “Poi è arrivato un angelo custode che mi ha salvato – ha raccontato – non so chi fosse, so solo che mentre ero lì in casa qualcuno mi ha chiamato. Ho farfugliato qualcosa e dopo poco tempo sono arrivati a casa un'ambulanza e una pattuglia dei Carabinieri, che mi hanno preso per i capelli, salvandomi la vita”.

A quel punto Marco ha trovato la forza di reagire, anche grazie l’aiuto di una psicologa, e oggi vive tra la Puglia, il Friuli e il Veneto, ospite di amici: “Ma non vorrei vivere sulle spalle degli altri, non sto chiedendo la beneficenza. Non chiedo altro di tornare a lavorare: è il lavoro che ti sostiene e ti fa sentire realizzato. La mia dignità artistica e professionale l’ho sempre mantenuta”. Negli ultimi tempi Marco è stato chiamato sempre di meno in tv, anche per colpa della sua vicenda personale: “Il lavoro di un comico è difficile, devi avere una serenità mentale per far ridere. Io ero schiacciato da preoccupazioni, cartelle e ricorsi. Per me è cominciato a diventare impossibile”.

Ma ora che sta meglio, si è rimesso a scrivere, ha già ideato una trasmissione per i nonni e ha composto una canzone per i bambini ricoverati nei reparti di pediatria oncologica, pensando dunque ai più bisognosi; ma il suo più grande desiderio resta quello di tornare in tv: “Adoro il mio lavoro, se ci fosse tornerei a vivere”.

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