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Lanciata la prima pizza italiana nello spazio
Due pizzaioli italiani che vivono in Belgio hanno pensato di spedire la loro specialità a 35 chilometri di altezza.
Dopo il salame, è stata lanciata nello spazio una pizza. Già, il piatto principe della cucina mediterranea è arrivato in cielo… a 35 chilometri di altezza. L’idea è opera di due pizzaioli italiani che vivono in Belgio. Il loro impasto di farina e acqua è molto apprezzato a La Louvière, cittadina nella quale risiedono, e quindi hanno pensato di farlo arrivare a due passi dalle stelle.
Bernardo D’Annolfo e Salvatore Firenze, così si chiamano i due pizzaioli, volevano essere i protagonisti di una mission impossible: nessuno prima di loro, infatti, aveva fatto arrivare così in alto pomodoro e mozzarella. Hanno anche dato un nome alla loro impresa: “Pizza Space”.
“Ci avevamo già provato nel 2016 a Londra – racconta Bernardo – ma quella volta commettemmo l’errore di non accendere il GPS e perdemmo contatto con la sonda e con la pizza. In quella occasione, anche se molto arrabbiato, promisi a me stesso che ci avrei riprovato, e che ci sarei riuscito”.
La pizza - rigorosamente Margherita - ha raggiunto la stratosfera, il secondo dei 5 strati in cui è suddivisa l’atmosfera, esattamente a 35 chilometri di altezza, partendo dalla cittadina belga. Dopo 4 ore è ricaduta sulla Terra. Per il lancio è stato usato un pallone meteorologico che si chiama hwoyee. I due pionieri, però, ancora non sono soddisfatti e dichiarano di volersi misurare con altre iniziative simili.
La pizza non è il primo alimento salito nello spazio. A Cremona, infatti, è stato lanciato il primo salame della storia, “Gagarin, l’insaccato astronauta”. Bel saldo al suo tagliere, il salame ha raggiunto la quota di 28mila metri attaccato a un pallone aerostatico, riempito con 4 metri cubi di elio. Il lancio dell’affettato è durato 4 ore e all’atterraggio è stato recuperato in aperta campagna.
Oggi è stata lanciata, ma nel 2007 la pizza è stata anche cucinata nello spazio dall’astronauta italiano Paolo Nespoli. Chissà quale altro alimento sarà protagonista del prossimo viaggio spaziale… non ci resta che aspettare!