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Credits: corriere.it
03 Dicembre 2018
Tre Carabinieri sono stati fotografati mentre si trovavano in una piazza ed erano intenti a consultare il proprio smartphone durante l’orario di servizio. La foto in breve tempo è diventata virale sui social, scatenando una vera e propria bufera sull’Arma, al punto che la stessa è dovuta intervenire per porre fine a quelle che sono state definite delle “distrazioni” per i militari in servizio.
Ebbene sì, il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri avrebbe disposto il divieto, seppur non totale, di utilizzare gli smartphone ai militari nelle ore di servizio, durante le quali ogni Carabiniere ha il dovere di prestare tutta la sua attenzione al proprio lavoro.
“Lo svolgimento di qualsiasi attività di servizio, specie in ambiente esterno, richiede la massima concentrazione – si legge nella circolare diffusa dal Comando - affinché non risulti compromessa la soglia di vigile attenzione richiesta per poter cogliere tempestivamente gli accadimenti che si verificano nei pressi, valutarne rapidamente le implicazioni e quindi, se del caso, intervenire con la necessaria reattività e le procedure operative più appropriate, in modo che venga ridotto al minimo qualsiasi fattore di rischio per il personale operante, soprattutto con riferimento alle situazioni caratterizzate da maggiore imprevedibilità”.
“L’utilizzo degli smartphone o di altri dispositivi di connettività mobile per finalità non riconducibili al servizio in atto, con prolungate conversazioni private o con la compulsiva verifica di chat, messaggi e applicazioni, condiziona inevitabilmente e sensibilmente la concentrazione – si legge ancora nel provvedimento - pregiudicando l’efficacia dell’attività e, ancor di più, la sicurezza del personale, con sfavorevoli commenti nell’opinione pubblica circa le modalità di esecuzione dei servizi, diffusi in rete anche con relativa documentazione video e fotografica”.
In realtà, dunque, più che un divieto vero e proprio, il Comando ha imposto ai Carabinieri di ridurre al minimo e solo per lo stretto necessario l’utilizzo dei dispositivi mobili per questioni private, fermo restando l’assoluto divieto, ovviamente, dell’uso di cellulari alla guida dei veicoli.