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New York assume 200 volontari per dormire in strada come senzatetto
L’iniziativa è stata promossa per migliorare le condizioni di chi non ha un tetto sopra la testa e per affinare le operazioni di censimento annuale: vediamo come.
Sarà un vero e proprio lavoro, con tanto di invio dei CV, selezione, formazione e paga alla fine. La città di New York sta cercando 200 volontari disposti a vivere una notte al freddo e al gelo come i senzatetto. Dopo aver inviato il curriculum vitae, i candidati dovranno seguire un corso formativo nel quale saranno spiegate loro le tecniche di sopravvivenza per le strade di Brooklyn e Manhattan. L’iniziativa è stata promossa per migliorare i servizi rivolti a chi non ha una casa e per far risparmiare molti soldi al Comune: vediamo in che modo.
Oggi, la Grande Mela conta circa 36mila clochard e, come ogni anno, sta arrivando il momento di fare un nuovo censimento (la notte tra il 28 e il 29 gennaio). A tale scopo, verranno reclutati circa 4mila volontari che avranno il compito di andare in giro per i quartieri alla ricerca dei senzatetto, sia per contarli che per verificare lo stato in cui vivono. Il reclutamento dei 200 volontari adesso serve all’amministrazione cittadina per poter fornire il migliore servizio possibile a chi non ha un tetto sulla propria testa. I finti homeless, infatti, vivranno la notte del censimento come i clochard: potranno toccare con mano cosa vuol dire vivere per strada, al fine di dare supporto a chi dovrà occuparsi di aiutarli, e per valutare anche la bontà delle operazioni di censimento.
La paga per il lavoro di homeless-civetta è di 85 dollari e il volontario potrà staccare alle 4 di mattina. A chi verrà selezionato, gli sarà affidato un clochard e per tutta la notte dovrà stargli accanto a pochi metri di distanza, senza farsi riconoscere. Se dovessero avvicinarsi i volontari, che stanno procedendo con il censimento, per offrirgli un rifugio, dovrà rivelare la propria identità e potrà tornare a casa, senza intralciare le rilevazioni.
“Il Comune – come si legge sul New York Times – usa la percentuale di clochard per una notte non trovati come margine di errore per affinare il bilancio complessivo”. Molto spesso, infatti, capita che chi si occupa del censimento sia troppo timido e non riesca a scovare tutti i posti dove i senzatetto si rifugiano.