La Storia Siete Voi
Gabriele
La storia di Gabriele è una storia fatta di sofferenza, litigi, musica e riscatto.
Gabriele nasce a Bologna il 7 ottobre 1974. Trascorre un'infanzia serena, ha un sorriso contagioso, ma il suo sguardo serio e profondo tradisce una sensibilità prematura.
Si appassiona al calcio, diventando un piccolo tifoso bianconero, ma lo abbandona presto, precisamente dopo quella maledetta finale di Champions all’Heysel, durante la quale perdono la vita 39 spettatori e si feriscono più di 600 persone in attesa del fischio di inizio. Nonostante la strage, Juventus e Liverpool giocano ugualmente la partita, uno shock per Gabriele, che ha 11 anni e nessuna voglia di crescere, ed è colpito soprattutto dai genitori che sente litigare spesso e in modo sempre più violento. Non capisce perché il papà si comporti così male con la sua mamma.
In quei momenti non gli resta che alzare il volume dello stereo al massimo, per coprire il rumore di quella realtà che ormai non ha più niente di bello da raccontargli.
C’è una sola cosa che salva Gabriele: la musica. Questo pensa Gabriele mentre entra in un negozio di dischi della sua Bologna, per comprare la prima musicassetta. I suoi genitori stanno per divorziare, ha bisogno di una melodia nuova per coprire il rumore di quello schianto imminente.
Gabriele si iscrive all’università, forse solo per mostrare a se stesso di essere in grado di poter vivere una vita normale. I risultati sono disastrosi. Sostiene pochi esami, con voti molto bassi e quasi sempre diserta le lezioni.
Nel frattempo la famiglia si sgretola e come se non bastasse a causa di un padre che alterna momenti di grande severità ad altri di completa assenza, Gabriele si sente sempre più solo e crede di non meritare il suo affetto. Questo senso di inadeguatezza si riflette anche nelle sue rovinose storie d’amore.
Del suo disagio se ne accorge solo il suo professore di Diritto Privato che gli consiglia di trovarsi un’altra strada. Gabriele non sa dove raccogliere le forze, prova a seguire ciò che il cuore gli suggerisce da tempo: mette su la sua prima band, i “Coffee Shop”. La sua carriera artistica parte ufficialmente con la pubblicazione di due dischi autoprodotti, discretamente apprezzati, con sua grande sorpresa.
Questa ritrovata linfa lo spinge a cercarsi un lavoro più remunerativo, la sua band lo entusiasma ma non gli consente di pagare l’affitto. E arriva anche un'amicizia femminile a "salvarlo"...
Il futuro di Gabriele è racchiuso tutto nella sua forza, forza di reagire e di riprendersi davanti alle difficoltà. E oggi lo ritroviamo così: