La Storia Siete Voi

Elena

La storia di Elena è una storia agghiacciante, fatta di abusi e segreti...

08 Novembre 2018

Elena nasce a Pontedera, in provincia di Pisa. È figlia unica di un padre operaio e una mamma casalinga che soffre da sempre di una forte depressione, passando da un esaurimento nervoso all'altro. La sua infanzia, tuttavia, trascorre abbastanza tranquilla, nonostante l’alone di costante tristezza che avvolge la figura materna e la presenza spesso sfuggente del padre, sottoposto a turni sfiancanti in fabbrica. 

Una notte che sembra come tutte le altre, nel buio a cui Elena affida le sue speranze di bambina di 12 anni, succede qualcosa di inimmaginabile. Il sonno placido in cui è sprofondata poche ore prima, è disturbato da un’improvvisa e inspiegabile sensazione di immobilità provocata da un peso che la soffoca e che le schiaccia il corpo fragile e indifeso. 

Finalmente apre gli occhi, ma non riesce a mettere a fuoco niente di diverso dal colore della notte che inghiotte la stanza. Adesso è sveglia, non sta più sognando, eppure il peso che la tiene incollata al materasso lo sente ancora tutto e addirittura più forte. E’ terrorizzata, l’unica cosa che può fare è urlare per tentare di richiamare l’attenzione dei genitori che dormono nella stanza accanto. 

Ma, proprio quando sta per mettersi a strillare, una voce maschile le ordina nell’orecchio di stare zitta. Elena è sconvolta, non può credere a quello che ha appena sentito. La voce che ha rotto quel silenzio irreale la riconosce immediatamente.
È la stessa che le ha augurato buonanotte poche ore prima.

Elena trascorre il resto della notte in bagno, da sola sotto la doccia, nel tentativo di lavare via lo sporco che sente appiccicato fin dentro l’anima, piangendo in silenzio lacrime cariche di paura e impotenza. Cerca di convincersi che si è trattato di un terribile errore che non sarebbe capitato mai più, così decide di non dire nulla alla mamma per non turbare ulteriormente il suo già fragile equilibrio.

Elena ha paura di mandare in pezzi l’intera famiglia, così sacrifica la sua infanzia sull’altare del silenzio e della colpa di non essere meritevole neanche dell’amore di suo padre. A quella mattina, però, ne segue un’altra, e poi ancora un’altra ancora, per un tempo che sembra infinito.

Seguono mesi di abusi e prevaricazioni da parte del padre che gettano Elena in un silenzio sempre più ermetico. Elena porta lo strazio di quel segreto nascosto dentro di sé per altri otto lunghi anni, fino al giorno in cui, alla porta di casa sua, si presentano i carabinieri con un mandato di arresto nei confronti del padre, accusato di molestie sessuali su un minore.

L’orco è stato preso. “Forse adesso tutti capiranno perché ho scelto di sprofondare nel silenzio”, pensa Elena mentre lo vede andare via, magari per sempre, trascinato carabinieri. “Quando finalmente mi chiederanno “Perché?” risponderò che, a volte, il silenzio è l'unica risposta possibile, la forma massima di rifiuto. È un modo, più definitivo, di prendere le distanze dal dolore.”

Così Elena si fa coraggio e decide di raccontare tutto alla mamma, sollevata dall’idea di poter ricevere finalmente quel conforto che si è negata per la paura di rovinare tutto. E invece, il dolore che rivive nelle parole scelte per svelare la verità, si moltiplica all’infinito negli occhi impassibili della mamma che si rifiuta di crederle.

Come si può vivere e sopravvivere a una violenza simile? Cosa e come diventa la propria vita? Elena ce lo racconta in prima persona e lo fa con tanto tanto coraggio, aiutando anche gli altri con le sue parole e la sua storia.

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