18 Agosto 2014
Il rapper ritorna sulle faide del passato che hanno portato via due miti
La fine del rap. Nas ne è convinto: "Ho pensato che il rap fosse morto quando Biggie Smalls e Tupac Shakur se ne sono andati". Per chi non lo sapesse, Biggie e Tupac erano star del rap che a metà degli anni 90 si ritrovarono loro malgrado al centro di una faida, prima di passare entrambi a miglior vita. L’America si divise tra sostenitori dell’uno e dell’altro, la stessa stampa parteggiava per uno piuttosto che per il suo rivale. Tupac fu ucciso con un colpo di pistola quando aveva appena 25 anni, nel 1996, mentre Biggie morì allo stesso modo l’anno seguente, a 24 anni. Nas ricorda bene l’effetto che questi due eventi sconvolgenti ebbero su di lui: "Fu molto duro perché conoscevo entrambi, anche se Biggie un po’ di più", ha rivelato in un videoclip su Mtv. "Mi resi subito conto che con la loro morte la loro arte non sarebbe stata rimpiazzabile. Ho pensato che il rap stesso era morto con loro".
Il duello con Jay Z. Lo stesso Nas, qualche anno dopo, si è ritrovato ‘contro’ Jay Z. Un duello old style, fatto di battute e commenti velenosi anche sul palco, prima che tra di loro scoppiasse la pace nel 2005. Per Nas, però, c’è una differenza sostanziale tra il rap di oggi e quello di una volta: "Oggi l’industria della musica ruota tutta intorno ai soldi. Quando battagliavo con Jay Z, in gioco c’era qualcosa di diverso. "Non si trattava semplicemente di essere al top nel mondo del rap, eravamo degli autentici leader di nazioni. Non vorrei sembrare immodesto quando parlo di leader, voglio semplicemente dire che c’era un’importanza in quello che facevamo che andava al di là del successo". Un po’ come accadeva qualche anno prima, ai tempi di Biggie Smalls e Tupac Shakur: "Quando Pac ha scritto Dear Mama nel 1995, poi ha dovuto cambiare ed entrare in modalità di guerra, come negli scacchi. Ora è tutto un altro mondo".