19 Agosto 2014
Il rapper torinese presenta il nuovo album, in uscita il 2 settembre
L’album. Due settimane, anche meno, e poi sarà tempo di Rock Steady, il nuovo album di Ensi. "È un termine particolare che rappresenta qualcosa di costante, che non può essere scosso o spostato. Rock Steady è solido come una pietra, difficile da cambiare con una capacità incessante di spaccare. È la mia evoluzione coerente nella musica", spiega a Tgcom24 il rapper torinese, tra i migliori freestyler italiani. Undici i brani contenuti, tra cui il suggestivo Rocky e Adriana, quasi una metafora di vita: "Io e la mia compagna ci rispecchiamo nella storia del pugile e della sua fidanzata. Abbiamo condiviso momenti difficili insieme. Un giorno durante una chiacchierata ho scoperto che lei non aveva mai visto il film. Alla fine mi ha detto che era la nostra storia. Io vengo da una realtà difficile di periferia mentre lei è di carattere riservato ma sempre presente nella mia vita".
Senza paura. Il primo singolo invece è Change: "Volevo mettermi in gioco e non adattarmi a facili suoni. Non era scontato come singolo questo pezzo che penso sia il brano più trasversale e di ampio respiro che ci sia nel disco. Ha un respiro internazionale nonostante le difficoltà sillabiche della nostra lingua". Rispetto di tutti paura di nessuno sembra invece un atto di accusa nei confronti dell’hip hop italico: "Credo che il movimento sia nato bene nel nostro Paese. Da genere di nicchia a uno dei più amati, grazie anche al codice linguistico che arriva dritto ai ragazzini che ascoltano questa musica. Credo però che ad oggi si sia arrivati ad un livello eccessivo di autoreferenzialità: sembra che parliamo solo a noi stessi, c’è meno attenzione all’utilizzo delle parole. Il business è giusto ci sia ed è anche giusto godersi il successo dopo anni di gavetta ma credo che sia necessario essere sempre responsabili di quello che diciamo, senza mai dimenticarci da dove veniamo".