Taylor Swift, il regista del video respinge le accuse
Il video di Taylor Swift, "Shake it Off", è stato accusato di aver promosso stereotipi razzisti
Il video di Taylor Swift, "Shake it Off", è stato accusato di aver promosso stereotipi razzisti
Accusa. Il regista del video di Taylor Swift per la sua nuova canzone "Shake it off" ha risposto con decisione alle accuse di razzismo che erano state mosse in quanto il video secondo alcuni promuove stereotipi sulle persone afro-americane. Le scene incriminate sono quelle in cui Taylor Swift compare insieme ad alcuni ballerini di colore che fanno twerking e per qualcuno quello è stato un modo per prendere in giro la cultura nera. Tra i critici c'è stato il rapper Earl Sweatshirt che ha definito il video "intrinsecamente offensivo ed in ultima analisi dannoso. E' un perpetuare degli sterotipi sui neri da parte delle ragazze bianche che nascondono il loro pregiudizio proclamando il loro amore per la cultura nera".
La difesa. Ad intervenire in difesa del video ci ha pensato proprio il regista Mark Romanek che ha dichiarato: "Penso che se Earl Sweatshirt fosse stato più aperto di mente e si fosse preso quattro minuti per guardare il video avrebbe capito che il messaggio era completamente diverso da quello percepito da lui, è un messaggio molto più ampio e senza nessun tipo di riferimento al colore della pelle". Romanek ha rivelato a Vulture: "Sono un fan di Earl e penso che sia un artista molto interessante ma lui ha chiaramente dichiarato di non aver guardato il video e di non avere nessuna intenzione di farlo. E questo invalida tutte le sue osservazione. Sono queste cose, insieme ad una serie di tweet, che hanno portato a galla questa polemica. Abbiamo scelto il tipo di balli e di ballerini solo perché pensavamo alla bravura e a qualcosa di divertente senza nessun riferimento alla razza o all'etnia. E' un pezzo innocente e positivo con una vena satirica che prova a prendere in giro tutta una serie di clichè musicali".