Music Biz
Arisa cambia idea e toglie la parrucca: "Non ero io. Serve una parrucca per farsi amare?"
La cantante ha spiegato di sentirsi più se stessa senza la parrucca.
Era di qualche giorno fa la decisione di Arisa di indossare la parrucca, almeno fino a quando i suoi capelli non sarebbero tornati ad essere molto lunghi. La cantante, già in passato, aveva spiegato di essere stata costretta a tagliare i capelli corti perché soffre di tricotillomania, una malattia che la portava, soprattutto nelle situazioni di forte stress, a strapparsi letteralmente ciocche di capelli.
La decisione era stata accolta sui social con tantissimi commenti positivi e la stessa Arisa aveva scritto che nessuno poteva criticarla, perché anche Naomi Campbell porta la parrucca per proteggere i suoi veri capelli. Ma, qualche giorno dopo, la cantante ha cambiato idea e ha deciso di tornare al naturale.
Lo ha raccontato durante un'intervista: "Mi sono messa la parrucca per vedermi più carina e in effetti ogni volta che mi metto la parrucca sui social succede un casino, la gente inizia a mettermi like, a ripostarmi. Ma deve servire una parrucca per farmi amare? Questo sta diventando un po' il destino delle donne. Siamo costrette ad essere sempre lì a mostrarci un po' di più."
E, dunque, Arisa ha capito di sentirsi più a suo agio senza parrucca: "Me la sono messa, ma poi ho pensato che quella non ero io. Mi dicevano 'adesso sì che sei bella', ma quella non ero io. Mi stavo facendo una violenza. Non può contare più l'aspetto del talento. Anche nel mondo della canzone se sei più attraente è sempre più facile. Non solo nel mondo del lavoro, in ogni ambito. Per esempio a diciotto anni mi avevano fatto il mio primo contrattino e si vociferava che volessero far cantare un'altra persona al posto mio."
La cantante ha spiegato anche di aver vissuto con difficoltà l'inizio del lockdown: "Le prime settimane stavo male, non sapevo cosa stesse accadendo e poi sono lontana dai miei genitori diversi chilometri. Questa cosa che ci avevano chiuso un po' mi ha spaventato. Poi piano piano mi sono rasserenata. Ho cercato di darmi forza anche se mi sembrava tutto surreale. Mi sono sentita impotente davanti a questa cosa, che però mi ha fatto molto riflettere. A livello artistico mi sono ritrovata ad approfondire delle letture, a suonare il pianoforte, ho avuto più tempo per alimentare il mio spirito, vedere cose belle, leggere cose alte. A breve dovrei ricominciare a lavorare."